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Il ds viola Daniele Pradè

Fiorentina: duro striscione contro il mercato. Pradè replica: «Non capisco queste critiche: a gennaio due rinforzi»

Lo striscione di protesta contro il mercato viola
Lo striscione di protesta contro il mercato viola

FIRENZE. “Tic Tac, tempo scaduto. Valutiamo da clienti. Mercato da pezzenti”. E’ stato accolto da uno striscione inequivocabile (firmato Marasma 1993, gruppo organizzato di tifosi) Daniele Pradè stamattina quando è arrivato allo stadio per presentare il nuovo centrocampista Verdù.

CRITICHE. Il ds viola così in sala stampa ha accettato un lungo confronto con i giornalisti, senza sottrarsi a nessuna domanda. Partendo proprio dallo scetticismo generale. «Non riesco a capire perché c’è grande ipercriticità su tutto quello che facciamo. Questa società ha già dimostrato il suo valore: in questi anni i Della Valle hanno speso più di 320 milioni di euro. Questa è una squadra fortemente competitiva».

OBIETTIVI. E allora quali obiettivi si pone? «Vogliamo fare bene come gli anni precedenti: siamo fortemente fiduciosi per quello che è stato fatto, abbiamo un gruppo ed un allenatore di valore. Cercheremo di restare in Europa, questi ultimi anni di Europa ci hanno fatto crescere».

ADDII. Nonostante i tanti giocatori che se ne sono andati. «Il percorso con Savic era finito e sono stati presi giocatori di valore che sono funzionali alle nostre logiche. Anche Roncaglia, Vecino e Rebic per noi sono dei rinforzi al pari di Bernardeschi, Babacar e Rossi che lo scorso anno non hanno avuto continuità».

JOAQUIN. Capitolo a parte per Joaquin. «Non è stato mai messo sul mercato: lui ha 34 anni con una personalità molto forte e con la promozione del Betis ha pensato di tornare in Spagna. Una cosa però è voler tornare a giugno, un’altra è avere un’offerta di 250.000 euro il 10 di agosto. Se noi non avessimo trovato Kuba e non avessimo trovato un’accordo economico col Siviglia, Joaquin sarebbe rimasto qui».

SALAH. Salah invece… «Non avrei mai immaginato che la testa di Salah sarebbe cambiata così: ho sbagliato nel dire a gennaio che sarebbe rimasto di sicuro con noi. Non si finisce mai di imparare in questo lavoro, non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadere quanto è successo. C’è stato un cambio repentino nella mente del giocatore. Potevamo riscattarlo solo a gennaio, non in questa finestra di mercato. Da qui a dicembre la stessa FIFA si pronuncerà sul caso Salah, per noi il discorso è chiuso».

GENNAIO. Meglio guardare già alla prossima sessione di mercato. «A gennaio arriveranno due giocatori, un difensore e probabilmente un centrocampista. Comunque noi abbiamo capito come funziona il fairplay finanziario, gli altri non lo hanno capito: noi facciamo il nostro e lo facciamo nel miglior modo possibile. Vogliamo essere d’esempio agli altri come società sana e corretta».

VERDU’. La presentazione di Verdù è fatalmente passata in secondo piano. «Per me la Fiorentina è una grande opportunità: la mia carriera non era finita, era solo un po’ diversa» ha detto il centrocampista spagnolo che l’anno scorso era finito negli Emirati Arabi ed ha scelto il numero 21 «in omaggio all’ex compagno Jarque, morto mentre eravamo in ritiro assiema a Coverciano con l’Espanyol».


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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