Immigrazione, Toscana: solo 40 famiglie, in un giorno, offrono ospitalità al numero verde regionale. Ma è inutile: la procedura è incerta
FIRENZE – Come si è spiegato su Firenzepost la competenza per redistribuire e concludere contratti d’affitto con i privati per ospitare migranti non è delle regioni, ma delle prefetture. La lodevole iniziativa del Presidente rossi rischia dunque di partire in sordina, come in realtà è avvenuto. L’incertezza sulle procedure da adottare, riconosciuta anche dalla regione, rende poi inutili gli slanci di generosità immediati, che non possono per ora avere alcun seguito. Comunque una quindicina di famiglie si erano già fatte avanti, prima che la Regione Toscana istituisse ieri un numero di telefono dedicato all’accoglienza in case private.
Oggi in circa cento hanno telefonato o provato a contattare la Regione e una quarantina hanno dato immediata disponibilità, pronte ad accogliere in casa uno, due migranti o anche un’intera famiglia, anche senza contributi, in maniera disinteressata. E’ quanto rende noto la stessa Regione. In particolare al numero 331.6983061 destinato all’accoglienza dei profughi in case private, attivo dalle 9 alle 18, si spiega, sono arrivate una settantina di chiamate a cui la Regione ha risposto: due i posti in media offerti, otto gli appartamenti liberi e da affittare messi a disposizione.
“Si tratta di una risposta generosa da parte dei toscani che sconfigge chi ha soffiato e soffia sul fuoco dell’odio e degli egoismi – commenta soddisfatto il presidente della Toscana, Enrico Rossi -. Sono certo che la già consistente mole di offerte di disponibilità aumenterà nelle prossime ore e sarà tale da smentire diffidenze e paure. La Toscana ancora una volta si dimostra terra accogliente”. Rossi si è anche scusato per chi ha trovato occupato il telefono, una trentina di persone circa, a cui “non siamo riusciti a rispondere. Per i prossimi giorni ci organizzeremo meglio”.
Le telefonate, spiega ancora la Regione, sono arrivate un po’ da tutta la Toscana, dalle città e dalla campagna, dalla montagna e dalle isole. Hanno telefonato i pensionati come le giovani coppie, anche se la maggioranza sono famiglie con figli. Nessuno chiede da dove arriveranno i rifugiati. Molti dicono di essere in grado di parlare in inglese o francese, lingue che potrebbero essere utilizzare per comunicare con gli ospiti. Tutte le persone che hanno contattato il numero saranno richiamate non appena sarà chiarita con le prefetture la procedura da adottare. Non è certo una gran figura.