Economia, Visco (Bankitalia): siamo fuori dalla recessione (ma se n’è accorto solo lui…)
L’economia va meglio e Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, al termine della riunione informale dei ministri economici dell’Ue svoltasi a Lussemburgo, afferma che l’Italia è fuori dalla recessione. In effetti le ultime misure della situazione congiunturale italiana segnalano progressi in territorio positivo. Il problema? Come per il caldo, o il freddo, si tratta di vedere la percezione del fenomeno da parte della gente. Per ora, nell’economia reale, questa uscita dalla recessione pare non sia stata avvertita. La gente, in Italia, continua ad avere le preoccupazioni di sempre. Non basta dire siamo fuori dal tunnel: bisogna che l’intero Paese riveda la luce.
TESORO – In ogni caso, il Tesoro fa sapere che lo 0,7 per cento di crescita per il 2015 è già acquisito al netto dell’ultimo trimestre. Si parla di uno 0,9 per fine anno, che sarebbe un ottimo risultato, migliore delle previsioni e dunque in grado di ridurre la pressione sui parametri concordati con l’Ue per deficit e debito che sano calcolati in relazione al pil. “L’economia e i dati vanno nella direzione che avevamo previsto. – aggiunge il Governatore- Lo 0,7 è un livello già scontato che si unisce ad altri dati positivi come quello sui consumi, il che rappresenta una ragione per andare a valutare favorevolmente”.
PADOAN – Nello stesso tempo il nostro ministro dell’economia e delle finanze ha avuto un incontro «costruttivo» e in un clima «collaborativo» sulla Legge di Stabilità con il vicepresidente della Commissione europea con delega all’Euro, Valdis Dombrovskis. Padoan per circa mezz’ora ha illustrato a Dombrovskis le iniziative del governo italiano in campo economico e fiscale per i prossimi anni e le linee guida della prossima manovra finanziaria. Il ministro dell’Economia ha presentato la strategia per la crescita nel 2016, ha confermato che il livello del debito pubblico inizierà a scendere nel corso del prossimo anno e ha illustrato il piano di riduzione fiscale, inquadrando l’annunciata abolizione della Tasi sulla prima casa all’interno di un quadro pluriennale di interventi sulla tassazione.
Tutto bene, dunque? Ma c’è un parametro che interessa di più a chi legge queste righe: riempire il carrello della spesa, e pagare le bollette, senza i patemi degli ultimi anni. Solo così il cittadino medio si sentirà davvero fuori dalla recessione.