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Lavoro, Squinzi, presidente Confindustria: per le assunzioni ridiamo priorità agli italiani

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ROMA – Affermazione sorprendente e non politicamente corretta – almeno secondo la normale concezione di alcuni intellettuali di sinistra – del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: “In questo momento non è l’immigrazione che può risolvere i nostri problemi. Abbiamo bisogno innanzi tutto di ridare lavoro agli italiani”. E ancora: “Sarà una visione un po’ egoista, ma cominciamo a ridare un futuro ai nostri giovani”. Invece io credo che sia arrivato il momento, da parte di tutti, di ascoltarlo. Anche perché il suo non è un ragionamento che esclude qualcuno. Rimette soltanto in fila quelle che devono essere le priorità. Ragionevolmente. E con buon senso.

SQUINZI – Secondo Squinzi, infatti, gli immigrati non rappresentano una risorsa perché “mi sembra di capire che la maggior parte ha come come destinazione finale altri paesi”. Il presidente di Confindustria, a margine della presentazione della fondazione E4Impact, ricorda che in Italia “abbiamo una disoccupazione al 13% e quella giovanile è al 40%”. Ad ogni modo, “l’immigrazione alla lunga è sempre un fenomeno positivo. Ma – ribadisce – l’obiettivo di chi viene in Italia è, per la maggioranza, andare in altri paesi”.

CENTRODESTRA – Commenti positivi dal centrodestra. Immediata la reazione del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini su Facebook: “Bravissimo! Parole chiare e di buon senso. Chissa’ se Renzi dara’ della “bestia” anche a lui…”. Anche il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni ha scritto, sul suo profilo Twitter: “Condivido totalmente le parole chiare e la posizione coraggiosa di Giorgio Squinzi sull’immigrazione, #primainostri”. Infine il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti ha scritto su Facebook: “Ha ragione Squinzi: priorità è dare lavoro agli italiani, ma il Pd è troppo preso a contare voti al Senato. Renzi anticipi Legge di stabilità, poi riforme”.

PD – La replica del Pd è affidata alla semisconosciuta deputata Marietta Tidei: “Non condivido le preoccupazioni del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: l’accoglienza dei migranti non è incompatibile con la possibilità di dare ai giovani italiani un’opportunità di lavoro insieme al fatto che italiano o migrante non può esistere distinzione nel diritto d’accesso al lavoro stesso”.

Finora c’era stata sempre unità di visione sui principali problemi fra governo e Confindustria, ma adesso sembra che in tema d’immigrazione le opinioni comincino ad essere divergenti. Attendiamo le repliche di altri esponenti della sinistra, della Chiesa e delle associazioni che assistono, traendone indubbi vantaggi, gli immigrati. Sicuramente condanneranno le parole, per loro inqualificabili, di Squinzi. Il pd intende concedere la cittadinanza agli immigrati per poter contare poi su voti sicuri, la Caritas – comprensibilmente -si lascia guidare dalla spinta alla solidarietà, anche se troppo sbilanciata verso i migranti, e infine le associazioni benefiche temono che venga a cessare il business al quale adesso partecipano. Ma le persone di buon senso e molti Stati europei cominciano a vederla diversamente, temendo l’invasione del nostro continente.

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