Grosseto, benzinaio clona carte di credito dei clienti e ruba 25mila euro di carburante. Denunciato
ORBETELLO (Gr) – Un benzinaio clonava le carte carburante dei clienti del suo distributore lungo la superstrada Siena-Grosseto. Poi si spostava in altri distributori più lontani e prelevava illegalmente carburante: almeno 25.000 euro in poco più di due mesi.
Ma il benzinaio non si era accorto che sulle sue tracce si erano messi i Carabinieri di Orbetello, da quando, nell’ottobre 2014, un militare in borghese, fuori servizio, lo aveva visto prelevare presso un distributore della circa 400 litri di carburante, finiti nella cisterna del suo furgone.
Il carabiniere si era insospettito e da lì erano partite le indagini che – è stato spiegato oggi 18 settembre in una conferenza stampa dal capitano Elisabetta Spoti comandante della Compagnia di Orbetello – hanno portato, durante una perquisizione in casa del benzinaio, al rinvenimento di 200 carte già clonate e altre 200 carte ancora «vergini», oltre a diversi strumenti tecnologici per la riproduzione.
Si è appreso che l’uomo, 45 anni, aveva messo in piedi un sistema avanzato dal punto di vista tecnologico. Dopo aver comprato un kit, acquistato su un sito americano per 500 dollari, si individuava i codici delle carte con banda magnetica che i suoi clienti – nella maggior parte autotrasportatori – gli affidavano al momento del pagamento del loro rifornimento per poi riprodurli su carte vergini anche questa comprate su internet. Quindi andava in altri distributori a fare «il pieno» gratis. Per non farsi scoprire da eventuali telecamere della zona, prima di arrivare in un’area di servizio sostituiva la targa del suo automezzo con un’altra rubata (ne aveva diverse a disposizione) e – fatto il prelievo – si allontanava in fretta, pronto dopo un pezzo di strada a rimettere al suo posto la vera targa del suo veicolo.
L’uomo è stato denunciato per ricettazione, il quanto si ritiene che il carburante illegalmente prelevato fosse destinato alla vendita. Ma la denuncia è scattata anche per riproduzione abusiva di codici, per falsificazione di carte di pagamento e per intercettazione di comunicazioni informatiche, con riferimento all’illegale utilizzo di traffico dati delle carte «copiate».