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Firenze: al via il 28° «Intercity festival» al Teatro della Limonaia di Sesto

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«Le cognate» di Tremblay ripreso per Intercity Festival al Teatro Puccini

FIRENZE – È arrivato all’edizione n° 28 «Intercity festival», la rassegna al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino che ogni anno coinvolge le realtà teatrali più interessanti di un’altra città del mondo, europea o transoceanica. Quest’anno si cambia: al centro del festival non sta una sola città, ma un mito antichissimo, quello di Ulisse che, in quest’epoca di migrazioni di massa, è quanto mai attuale: «Odissea 2015» è il titolo sotto cui si raccolgono tutti gli spettacoli.

Dopo l’anteprima di Monica Bauco col suo godibilissimo «Il viaggio di Ulisse», il festival vero e proprio debutta venerdì 25 settembre con «Meeting the Odyssey», progetto europeo itinerante che parte dal Mar Baltico per arrivare nel Mar Mediterraneo: per tre estati (2014, 2015, 2016) artisti e organizzatori di diversi Paesi europei navigano insieme a bordo del veliero Hoppet, portando pièces teatrali e workshop in tutta Europa. Il progetto mescola elementi dell’«Odissea», tematiche europee attuali e storie raccolte attraverso lo scambio con le popolazioni locali e porta al Teatro della Limonaia di Sesto due prime rappresentazioni: «Nausicàa, io sono» (25, 26, 27 settembre), produzione firmata Cada Die Teatro, diretta da Giancarlo Biffi con un cast multietnico, sul tema del sentirsi straniero anche in patria, e «Sbarchi _Un’Odissea», firmata ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza, regia di Michele Losi e Peter Kirk, che andrà in scena il 9 e 10 ottobre con un cast europeo: è l’altra faccia del Nostos, della nostalgia del ritorno, dell’impossibilità del riconoscere e dell’essere riconosciuti una volta a casa, dopo una lunga assenza. Tornare dalla guerra e portare dentro di sé rovina e distruzione. Dai Micenei agli estremisti di Al Qaeda.

Il 17 e 18 ottobre si rappresenta «War in Times of Love», di uno dei drammaturghi più importanti del Kosovo, Jeton Neziraj. Il testo, tradotto e rappresentato in tantissimi paesi, vede riunito un gruppo di donne del Kosovo che raccontano storie che le aiutano a sopravvivere al loro tragico (produzione Qendra Multimedia, in lingua originale con sottotitoli).

Segue «Patogeno» di Albert Ostermaier, uno dei più importanti autori tedeschi di oggi. Vi si tratta la follia quotidiana della nostra società del denaro, in cui l’uomo distingue a stento realtà e finzione. In prima nazionale dal 19 al 25 ottobre, è messo in scena dal Teatro Sotterraneo.

Ritornano dopo il grande successo dell’anno scorso i belgi Cie Thor. Questa volta Thierry Smits porta la sua nuovissima produzione, «Revolt» (24, 25 ottobre), in prima nazionale.

Il palco centrale di questa 28° edizione di Intercity è riservato al Québec e viene riproposto «Le cognate» di Michel Tremblay per la regia di Barbara Nativi, a più di venti anni dal debutto del mitico spettacolo (a suo tempo recordo di incassi) e a dieci dalla prematura morte della regista. La versione che debutterà al Teatro Puccini (30 settembre, 1,2,3,4 ottobre) è ripresa e rinfrescata da Dimitri Milopulos con un cast nuovo: Stefania Stefanin, Ludovica Fazio, Rosanna Gentili, Luisa Cattaneo, Silvia Frasson, Diletta Oculisti, Silvia Guidi, Monica Bauco, Annamaria Guerrini, Marcella Ermini, Caterina Tiossi, Vania Rotondi, Rossella Chirulli, Giada Secchi, Greta Milopulos e Gabriele Ughi; musiche di Marco Baraldi. «Le cognate» fa molto ridere perché mette in scena un vero e proprio museo degli orrori, attraverso un coro femminile che racconta di abissi interiori senza fondo e rappresenta miserie sempre attuali, benché ambientate nel Québec di fine anni ’60. Nel foyer del teatro sarà allestita una mostra fotografica dedicata alle più importanti produzioni dello spettacolo, che ha girato il mondo, e sarà esposto anche il modellino di scena originale.

A completare il quadro “québécois” Intercity propone in forma di mise en espace altri due testi (con la prospettiva di realizzarli durante la prossima stagione) incentrati sulla desolazione della società di oggi travagliata dal continuo viaggiare verso mete e speranze più o meno irraggiungibili. Il primo è «Frammenti di inutili bugie», sempre di Michel Tremblay, con la regia diDimitri Milopulos. Il secondo, «Nous voir nous – ci vediamo», di Guillaume Corbeil, sarà curato da Claudio Cirri (membro del Teatro Sotterraneo).

Seguendo il tema del viaggio perpetuo alla ricerca della propria identità trova spazio anche l’ultimo libro di Bruno Casini, «Sex and the world», cuiDimitri Milopulos dedica un reading l’11 ottobre.

Per Intercity Connections vanno in scena «Io con te ho chiuso» di Mark Ravenhill (Inghilterra), a cura di Iacopo Reggioli con gli studenti dell’Istituto d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino, «Take away» di Jackie Kay (Scozia), a cura di Marcella Ermini con gli studenti del Liceo Scientifico A.M.E. Agnoletti di Sesto Fiorentino, «After Juliet» di Sharman Macdonald (Inghilterra) a cura di Iacopo Reggioli con gli studenti dell’I.I.S.S Calamandrei di Sesto Fiorentino (28, 29, 30 ottobre).

Si termina il 31 ottobre con Take Over, serata dedicata ad un altro progetto che la Limonaia svilupperà insieme ai suoi partners europei durante la prossima edizione del Festival nel 2016, con capofila il British Council di Londra; attraverso un bando promosso all’interno delle università saranno selezionati 40 ragazzi tra i 18 e i 26 anni dai 5 Paesi partner, che verranno formati fino al 2017 per divenire la futura generazione di direttori artistici e creeranno, in ciascuno dei Paesi, un evento all’interno di festival di rilevanza nazionale.

Gli spettacoli iniziano alle 21; sono tutti al Teatro della Limonaia (Via Antonio Gramsci, 426, Sesto fiorentino), salvo «Le cognate», che è al Teatro Puccini (via delle Cascine

Info info@teatrodellalimonaia.it – 055 440852. Programma completo sul sito del Teatro della Limonaia

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