Firenze: censimento della schiacciata toscana. Dalla verde con il cavolo nero a quella cotta con la birra
FIRENZE – Una schiacciata verde al cavolo nero; una cotta con la birra e l’altra con le farine antiche toscane del mulino a pietra. Sono alcune delle schiacciate presentate a Firenze da dieci chef, che vivono e lavorano in Toscana, in occasione della seconda tappa del “Censimento della schiacciata toscana” varato da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) con Vetrina Toscana ed
Accademia della Crusca. I dieci chef, tra cui Marco Stabile e Filippo Saporito, hanno preparato e raccontato le “loro” versioni delle schiacciate toscane, accompagnandole con i prodotti offerti dai consorzi della mortadella di Prato e della Cinta Senese.
“Vetrina Toscana – ha detto Stefano Ciuoffo, assessore alle attività produttive e al turismo della Regione Toscana l’assessore – ha ‘sposato’ questo progetto fin dall’inizio, considerato che la schiacciata è uno dei simboli gastronomici della Toscana. Oltre alla cultura, il cibo è senza dubbio uno dei motivi di attrazione di tanti turisti i quali tornano anche per assaggiare sapori che non ritrovano altrove. Il censimento – ha affermato l’assessore – è importante sia per poter valorizzare il prodotto ma anche per delineare una mappatura del gusto e della lingua toscana, grazie al contributo dell’Accademia della Crusca”.
Ad oggi il progetto ha censito 617 diversi nomi di schiacciate divise in 5 macrotipi. “La ricerca in corso – hanno detto gli organizzatori – mira ad accertarne le differenti tipologie, creando una sorta di mappa delle eccellenze oltre ad individuarne usi, modi e tradizioni di
consumo”.