Fisco, Confesercenti accusa: abusivismo e sagre provocano un danno erariale da 11 miliardi
La crisi ha dato una spinta all’abusivismo commerciale, perché “nelle fasi di recessione, caratterizzate dalla contrazione del reddito, il consumatore può cercare di ottenere vantaggi nei costi rinunciando al canale distributivo regolare”. Lo afferma uno studio di Confesercenti e Ref, secondo cui nel 2014 il valore stimato degli articoli sequestrati agli abusivi è di 913 milioni, ma la stima del fenomeno, stando alla percezione degli operatori regolari, è pari a 21,4 miliardi, con un danno erariale di 11,1 miliardi. Se le attività abusive fossero azzerate, secondo lo studio l’Erario recupererebbe abbastanza tasse non solo per finanziare il taglio di Imu e Tasi sulla prima casa, ma anche il raddoppio della platea di beneficiari del bonus da 80 euro. Ci guadagnerebbe anche l’occupazione: la regolarizzazione farebbe emergere 32mila posti di lavoro aggiuntivi.
C’è poi da registrare il fenomeno dell’abusivismo ‘legalizzato’, vale a dire la concorrenza da parte dei regimi agevolati, come fiere, sagre, feste di paese eccetera. Se tutto ciò venisse sottoposto allo stesso regime delle altre imprese, l’Italia guadagnerebbe quasi un miliardo di euro l’anno di gettito fiscale. Nel settore del commercio le attività agevolate generano un giro d’affari di 1,5 miliardi.
Per quanto riguarda poi il tema della contraffazione, il numero medio dei pezzi sequestrati è cresciuto del 47,7% tra il 2008 e il 2013. La nuova frontiera, da questo punto di vista, è il web: sono 8 su dieci i siti Internet che vendono prodotti di lusso e che hanno in catalogo merce contraffatta e uno su quattro i consumatori online che hanno comprato almeno un prodotto contraffatto.
roberto
Il rimanente degli 11 miliardi,cioè 250 miliardi, a chi li dobbiamo assegnare?
Non resta che applicare l’articolo 53 della Costituzione per un fisco equo e solidale!