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Le guardie del Corpo forestale dello Stato acquisiranno lo status militare: diventeranno carabinieri

Agenti della Forestale
Agenti della Forestale

ROMA – Il Corpo forestale, nato nel 1822, è destinato a sparire. Con la riforma Madia, 7mila guardie forestali diventano carabinieri, come prevede la bozza per l`accorpamento. Solo poche centinaia di uomini verranno destinati a Polizia, Vigili del Fuoco e Finanza. Il personale passa dunque dallo status di civile a quello militare. Il decreto sta prendendo forma in queste ore. Una settimana fa, al tavolo interforze riunito per mettere a punto il decreto, è stata portata una bozza molto vicina a quello che sarà il provvedimento definitivo. E il contenuto ha scatenato le reazioni dei sindacati di categoria.

FORESTALE – II Corpo forestale dello Stato potrebbe dunque scomparire dopo quasi due secoli di storia, in conseguenza della volontà del Governo Renzi di diminuire le forze di polizia. Ma le altre quattro forze resteranno autonome. Al punto 11 dell`articolo 1 della bozza è previsto che, «con decreto del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, d`intesa con il ministro della difesa, vengano stabilite le procedure per il ritiro e le modalità di custodia della bandiera e delle altre memorie e cimeli» degli agenti in divisa verde. Al punto successivo si precisa che «le disposizioni di legge, di regolamento e di decreto di natura non regolamentare vigenti che fanno riferimento a funzioni e compiti, ovvero articolazioni del Corpo forestale dello Stato, devono intendersi riferite all`Arma dei carabinieri».

ARMA – L’Arma dei carabinieri “assorbirà” tutti i rapporti giuridici attivi e passivi che finora erano di competenza del Corpo: dal personale, ai ruoli, alle strutture, alle locazioni degli immobili, ai bilanci. Solo le competenze «in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei degli stessi che verranno trasferite al Corpo nazionale dei vigili del fuoco». Le modifiche stanno preoccupando, e non poco, chi ha vestito la divisa verde per anni, e le ragioni – chiariscono – sono diverse: innanzitutto scomparirà una vera e propria polizia ambientale che ha lavorato prioritariamente sulla prevenzione, e poi la stessa polizia si trasformerà in una polizia militare repressiva con tutti i riflessi che questo comporta sui singoli soggetti.

«Noi siamo sempre stati un corpo di polizia a ordinamento civile – dichiara Marco Moroni, segretario generale del Sapaf, Sindacato autonomo polizia ambientale e forestale -. Ci ritroveremo in un ordinamento militare, dove il nostro ruolo sarà totalmente avvilito. Si pensi che i carabinieri potranno transitare, lavorativamente, nelle 1000 stazioni del corpo, mentre il nostro personale non potrà passare da loro».

ALTERNATIVE – I forestali con preparazione specifica saranno – secondo la bozza del decreto – essere destinati anche ad altri Corpi: 70 ai Vigili del fuoco, 30 alla Guardia di finanza, 120 alla polizia di Stato. «Si è fatto tutto questo per risparmiare continua Moroni – ma non ci sarà un risparmio reale. Si dovranno spendere soldi per rifare tutte le divise, per rifare i colori alle auto, cambiare i cartelli. Il Cfs costa circa 30 milioni di euro l`anno al netto degli stipendi, mentre entrano 28 milioni di euro attraverso le sanzioni emesse». Cgil, Cisi e Uil hanno convocato un`assemblea nazionale presso il ministero delle Politiche agricole, e il sindacato autonomo Ugl si è unito al coro della protesta. Mentre il Sapaf spiega di aver chiesto un incontro con il premier Renzi e con il ministro Madia, e di essere intenzionato a rivolgersi alla Corte europea che già in passato aveva mostrato sensibilità.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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