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Multe agli stranieri: banca dati per identificare i proprietari trasgressori

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Multe

Il problema della notifica e della riscossione delle multe appioppate a conducenti stranieri è rilevante, tanto che alla fine molte amministrazioni desistono dal perseguire i responsabili per le difficoltà concrete di attivare e continuare le procedure nei loro confronti. Anche a causa della mancanza d’intercomunicabilità delle banche dati dei vari paesi fra loro. In proposito esistono recenti direttive dell’Unione europea, tese a facilitare questi scambi, ma ancora non sono state attuate da tutti gli Stati. L’Italia cerca di mettersi in regola, tanto che viene creata una banca dati aperta ai Trasporti per agevolare lo scambio con gli altri stati membri dell’Ue delle informazioni relative alle infrazioni stradali.

TRASPORTI – Il ministero dei trasporti potrà accedere ai dati del ministero dell`interno sui veicoli rubati. Lo prevede il decreto del ministero dei trasporti del 4 agosto 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiate n. 222 del 24 settembre 2015. Ma per dare piena attuazione alla direttiva n. 2015/413 /Ue del’11 marzo 2015 occorrerà attendere un decreto legislativo ad hoc. La direttiva 2011/82/Ue aveva disciplinato le modalità per lo scambio transfrontaliero di informazioni su alcune infrazioni in materia stradale, precisamente l’eccesso di velocità, il mancato uso delle cinture di sicurezza, il passaggio con semaforo rosso, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’influsso di sostanze stupefacenti, il mancato uso del casco protettivo, la circolazione su una corsia vietata e l’uso del telefono cellulare.

IMMATRICOLAZIONI – Le autorità nazionali competenti potranno accedere, tramite il punto di contatto dell`altro stato, ai dati di immatricolazione dei veicoli. Ottenute le informazioni, verrà inviato al proprietario del veicolo od obbligato solidale l’atto di contestazione. L’Italia aveva provveduto a dare attuazione alla direttiva n. 2011/82/Ue con il decreto legislativo n. 37 del 4 marzo 2014. Tuttavia, con la sentenza del 6 maggio 2014, causa C-43/12, la Corte di giustizia aveva annullato la direttiva 2011/82/Ue per un difetto di impostazione formale.

DIRETTIVA – Successivamente, per rimediare, il parlamento e il Consiglio Ue hanno approvato la direttiva 2015/413/Ue dell`11 marzo 2015, che ha adattato il testo della direttiva annullata alla corretta base giuridica, introducendo alcune modifiche minori non sostanziali. Formalmente, al momento l’Italia non ha ancora recepito la nuova direttiva 2015/413/Ue, nonostante che sia scaduto il termine del 6 maggio 2015. Peraltro, un`apposita delega al governo è stata conferita dalla legge di delegazione europea n. 114 del 9 luglio 2015.

INTERNO – In attesa, il ministero dell`interno ha adottato il decreto del 4 agosto 20 15 per attuare una particolare procedura che, pur essendo prevista al momento soltanto dal digs n. 37/2014 correlato alla direttiva annullata, sarà certamente ripresa nel testo del nuovo decreto delegato. In sostanza, al fine di consentire lo scambio del dato relativo al veicolo o numero di targa rubato, il ministero dei trasporti potrÃà accedere per via telematica alla banca dati Ced del ministero dell’interno. Ma per poter vedere completata la messa a regime del nuovo sistema di interscambio transfrontaliero delle informazioni sui veicoli che hanno commesso intrazioni stradali occorre appunto attendere il nuovo decreto legislativo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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