Pensioni: Boeri vuole tagliare l’assegno a chi ha deciso di passare la vecchiaia all’estero
ROMA – Boeri non vuole che i pensionati decidano di espatriare, magari per godersi in un Paese meno costoso e opprimente dal punto di vista fiscale, il frutto di contributi pagati per una quarantina d’anni. Le sue ultime dichiarazioni hanno del paradossale. Il bocconiano presidente invece di preoccuparsi di risanare l’amministrazione e i conti dell’Istituto se la prende con nuove iniziative contro i pensionati, categoria che in realtà dovrebbe tutelare. Non contento di proporre, tagli, contributi straordinari, limitazioni o trasformazione degli assegni in essere, adesso ha scoperto un nuovo bersaglio: i pensionati che si sono trasferiti all’estero.
Il presidente dell’Inps, durante la presentazione del rapporto World wide, ha affermato che l’Italia dovrebbe riflettere sulla possibilità di non pagare ai pensionati residenti all’estero la parte non contributiva delle loro prestazioni. Boeri ha definito paradossale come l’Italia sia uno dei pochi Paesi all’interno dell’Unione Europea a riconoscere la portabilità extra Ue della componente non contributiva dell’assegno previdenziale, mentre nel nostro stesse Paese manca una rete di assistenza sociale. Ma direi che invece paradossali sono le sue dichiarazioni.
ESTERO – Afferma Boeri che sempre più pensionati italiani decidono di emigrare e farsi pagare la pensione all’estero. Con il risultato che ogni anno “esce” dalla Penisola circa 1 miliardo di euro sotto forma di assegni e trattamenti assistenziali, mentre i consumi e il gettito fiscale diminuiscono di conseguenza. A riequilibrare i conti sono i contributi previdenziali dei quasi 200mila immigrati che hanno lavorato nel nostro Paese ma non ricevono la pensione perché sono tornati in quello di origine. L’economista ha sottolineato che è “paradossale” che “continuiamo a pagare” prestazioni a pensionati che vivono in altri Paesi “e che magari hanno un’assistenza di base”, mentre “in Italia non ci sono strumenti contro la povertà e una rete di base proprio perché si dice non ci siano le risorse”. E ha auspicato che con i contributi di chi non ha la cittadinanza italiana venga costituito un fondo per finanziare politiche di integrazione.
NUMERO – Secondo Boeri il numero dei pensionati emigrati è passato dai 2.553 del 2010 ai 5.345 nel 2014, con un aumento del 109%. Allargando lo sguardo al periodo 2003-2014, il numero sale a 36.500 persone. In tutto i trattamenti pensionistici erogati all’estero, in oltre 150 Paesi, sono 400mila all’anno per una spesa complessiva che supera il miliardo di euro. E 200 milioni, ha quantificato Boeri, se ne vanno solo per le prestazioni assistenziali, comprese eventuali integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali, “a pensionati che vivono in altri Paesi e che magari hanno un’assistenza di base: è un principio abbastanza strano” perché sono “persone che vivono e pagano le tasse altrove, riducendo il costo dell’assistenza sociale in questi Paesi mentre in Italia non abbiamo una rete di assistenza sociale di base”.
Ripetiamo quello che abbiamo affermato fino alla noia. Il dottor Tito Boeri non ha ancora accettato il fatto che la Corte costituzionale abbia dichiarato incostituzionali sia i contributi di solidarietà sulle pensioni più alte sia il mancato adeguamento della perequazione, tanto che insieme al governo ha studiato il sistema per applicare in modo scorretto i pronunciamenti della Corte, ma su questo si esprimerà di nuovo il massimo collegio costituzionale. Ma i pensionati, anche senza avere la toga addosso, potrebbero rispondergli che sono persone che hanno versato contributi e pagato le tasse fino all’ultimo centesimo e che non si possono intaccare i diritti acquisiti con idee balzane e stravaganti. Boeri, invece di lavorare per riordinare l’istituto, cerca di escogitare (anche di notte) nuovi sistemi per tartassare i pensionati. Che avrebbero il diritto di vivere tranquilli, nella sicurezza di un futuro messo in fibrillazione continua dalle sue improvvide sortite.
NICOLA PICCONE
…ma perchè l’INPS non paga anche le pensioni assistenziali all’estero ”invalidità e accompagnamento” il mio sogno da disabile era di passare il resto della mia vita in una struttura per disabili in SPAGNA vicino al mare, ma purtroppo questo non è possibile!!
andrea
Sig. Boeri, un contribuente che a maturato la pensione significa che a versato contributi per averne diritto, contributi che un cittadino a pagato con il suo sudore, soldi dei quali a pagato le tasse e pagato tutto quello che il sistema gli impone, quindi i soldi di quella pensione maturata sono soldi di quel cittadino, di sua proprietà e non soldi di proprietà dell’ inps, l’ inps deve servire a fare da tramite, a fare in modo che un cittadino accantoni in modo obbligato soldi per la vecchiaia ma sono sempre soldi del cittadino, soldi che un cittadino avente diritto alla pensione può e deve aver diritto di portarli dove vuole quindi quello che propone è un sistema di vera e pura dittatura.
Il problema è che avete paura che collassi tutto il sistema e se il sistema collassa chi ha sempre lavorato mangia lo stesso, per VOI invece finisce il benestare che vi siete creati cadete nel baratro.
mauro
il pensionato scegliere di vivere in unione europea non é estero . tipo romania. rep.ceca,ungheria.polonia. quando l´europa ci chiede lacrime e sangue e mettono mani nelle pensioni siamo in unione europea,quando un pensionato prende qualche vantaggio all´ora é all´estero hahahahahahahahah .poveri noi.
Efrem
Questo “bocconiano” che si arroga di imporre ad una persona che ha lavorato una vita, dove passare la vecchiaia, mi lascia sgomento.
Con un buco di bilancio dell’INPS, previsto per il 2015, di oltre 6 miliardi di euro, crede di salvare i conti risparmiando “ben 200 milioni”.
Potrebbe iniziare dal suo faraonico stipendio e lasciare in pace i pensionati che per non vivere di stenti decidono di emigrare per non sottostare ad un regime fiscale opprimente ed un costo della vita impossibile.
appelmaus
Guarda che vorrebbe tagliare le pensioni di ci i contributi NON LI HA VERSATI
Io posso accettare di pagare la pensione ad una italiana che non abbia mai lavorato .
Ma se è in Italia, non altrove
Marco
Il signor Boeri è vittima del delirio da onnipotenza e vuole demolire definitivamente le macerie di quel che resta del ceto medio, punendo chi è andato via dall’Italia perchè stava male economicamente. Fermiamo Boeri finchè siamo in tempo e cacciamolo via da quel suo comodo ufficio, mantenuto da noi!
Paolo
Il Signor Boeri , quando era fuori dal giro , era tutto un dire e fare per l’integrita , onestà ecc. ecc. , appena preso il potere , subito tagliamo le pensioni d’oro , riequilibriamo le pensioni alte , chi prende di più deve dare .
PAROLE AL VENTO . L’unica cosa che sa fare , è uguale ai predecessori . PAGA solo il più debole. A questo proposito ricordo al grande sig Boeri che chi va all’estero si cura all’estero , questi costi sono conteggiati ?
Meriterebbe , solo una valanga di insulti , peccato che noi italiani siamo delle pecore , altrimenti vedi Air France .
stanco
Quando un alto dirigente dichiara cose manifestamente illecite, PERCHE’ la magistratura non interviene per rimuoverlo dall’incarico?
Vincenzo
Lo scandalo in Italia è lo stipendio di Boeri che é più del doppio di quello di Obama. Per il semplice fatto che ha annunciato una tale iniziativa dovrebbe essere costretto alle dimissioni. Uno Stato dal volto umano, invece, dovrebbe chiedersi i motivi per i quali i pensionati sono costretti ad andare all’estero.
Eli
Che orrore! Corrono dietro ai poveri anche all’estero. Essere un pensionato italiano non puo’ essere una sfiga così grande , un marchio che ti porti dietro e a cui non puoi sfuggire! Uno schifo davvero. Boeri—> che delusione!
francesco reggio
mi duole non poter rispondere come vorrei. mi sento di dire al capoccione tito boeri di andare a … far funghi
Antonio
Condivido in pieno Gianfiorello
giorgio
Vogliano fare presente a questo ” procacciatore di denari altrui ” che ogni giorno un OCEANO DI DENARO viene trasferito all’estero da persone straniere che vivono e lavorano piu’ o meno legalmente nel nostro paese , verso il sud america o verso est europa per , si mantenere filglie e famiglie con poco reddito , ma anche PER COMPRARE APPARTAMENTI E COSTRUIRE CASE SIGNORILI , OPPURE PER COMPRARE CELLULARI E COMPUTER A FIGLI CHE VOGLIONO FARE UNA BELLA VITA?????
Cominciamo a SUPERTASSARE QUESTO CONTINUO TRASFERIMENTO DI CAPITALI ALL’ESTERO ( ANCHE UN 40 %)
e vedrete che quest soldi resteranno qui oppure le persone torneranno a casa loro.
MEDITA CARO PRESIDENTE, MEDITA !!!!
gianfiorello
Lasciatelo dire, lo stipendio che, gli servirà per cumulare contributi diversi per una mega pensione, dovrà pure guadagnarselo. In buona sostanza quello che vorrei capire se:
1) in quanto docente universitario si trova in aspettativa retributiva o meno?
2) a quanto ammonta il suo stipendio, quale Presidente dell’Inps?
3) l’università ove dovrebbe insegnare, fattura all’Inps le sue assenze
Ecco quando risponderà a queste semplici domande, potremo dire se ha ragione nel fare simili boutades
carlo ferrazzoli
Come di consueto l’unica preoccupazione di costoro è di rendere difficile la vita a noi poveri mortali che, dopo anni di lavoro iper tassato vorremmo poterci godere gli ultimi scampoli di vita in maniera più dignitosa in un posto che magari ci piace da sempre.
Peccato non poter scrivere male parole, me ne vengono in mente moltissime.
A loro stessi però nessun taglio.
Che schifo!
laura alfieri
Ma perché, per cambiare, non si taglia per sè e la fa finita una buona volta?
aurora de palma
Ma scusa, che ti frega se io me ne vado a spendere la pensione in Alsazia o africa o alle antille piuttosto che in italia ? Il mio e’ in diritto, per altro acquisito, con decenni di lavoro. Il motivo è che la moneta nn circola in Italia? Rendeteci la vita più vivibile, abbassate le tasse e noi li spendiamo piu ‘volentieri.
Francesco
Ottima idea, Boeri… Ma Solo dopo aver TAGLIATO le pensioni dei vari Amato, Dini, etc etc… A quel punto vedrai che non ci sarà più bisogno di andare a rompere le scatole a un povero Cristo che ha versato contributi per 40 anni e i SUOI soldi se li gode dove gli pare. Tagliati la tua futura, di pensione. E un po’ di vergogna no?
Gianni
TUTTI A VOTARE ALLE PROSSIME ELEZIONI!
Il signor Boeri faccia il suo dovere: riordini l’INPS eliminando gli sprechi INTERNI. Lasci in pace i pensionati e li lasci vivere in pace e senza annunci da … irragionevole.
Loredana
Se i pensionati in Italia non venissero tartassati e ridotti a vivere ai limiti della povertà (ho visto persone ad andare a cercare da mangiare nei cassonetti perché non arrivano a fine mese), forse non se ne andrebbero a vivere all’estero in Paeesi dove, con la loro misera pensione, non vivono da nababbi ma almeno vivono dignitosamente.
Quel cervellone di Boeri non pensa che forse una persona anziana resterebbe più volentieri nel suo Paese, se fosse più tutelata, piuttosto che andare in un Paese sconosciuto dove deve magari imparare una nuova lingua ed un modo diverso di vivere?
Non tutti prendono le “pensioni d’oro e di diamante” come prenderà lui quando sarà il suo momento!!!
E poi coi soldi che uno ha guadagnato lavorando per una vita intera potrà ben fare quello che vuole?
Se uno invece di stare in mezzo alla nebbia ed all’umidità preferisce andare a posare le sue stanche membra e le ossa piene di artrosi al caldo commette peccato?
Ma vaffa…. Boeri!!!!
Jerry
Una cosa che moltissimi mon sanno e Boeri non dice è che moltissimi di questi pensionati oggi residenti esteri sono oggi residenti in paesi che non hanno una convenzione fiscale con l’Italia c che conseguentemente pur continuando a pagare le imposte (per trattenuta diretta sulla pensione) non hanno diritto ad assistenza sanitaria, non solo durante il loro soggiorno all’estero ma neppure quando rientrano in Italia per periodi di soggiorno o vacanza
Federica
Ah beh… se gli premono i consumi, io ho smesso da anni di comprare in negozi italiani perché i prezzi sono troppo alti e non me li posso permettere, quindi è come se io non ci fossi sul suolo italiano. Boeri può strologare quel che vuole, è così e basta. Chiuso.
Roberto
Se la cosa fosse giustificata dal fatto che risiedere all’estero comporta minori consumi, e gettito, sul territorio italiano , avrebbe alcune conseguenze paradossali. Ad esempio , anche chi non è residente all’estero ma viaggia e dorme all’estero per dei periodi genera minori consumi “italiani” . Come punire anche costoro ? Conteggiandogli i giorni trascorsi lontani dal suoli patrio e penalizzandone l’assegni in proporzione ? Oppure, se chi vive all’estero gode di nessun servizio italiano, dovrebbe essere premiato, poichè non sfrutta nulla del sistema ( strade, parchi pubblici, coste, fontane pubbliche, pronti soccorsi, ospedali, etc….. ) ?
francesco
BRAVO DOTT. PADOIN.