Skip to main content
Natale 2025
Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2015%2F10%2FFio Ata 2 Foto Giacomo Morini

Fiorentina in fuga con 2 punti di vantaggio! Battuta l’Atalanta: 3-0. Firenze sogna. Pagelle

Ilicic, festeggiato dai compagni dopo aver trasformato il rigore del vantaggio (Foto Giacomo Morini)
Ilicic, festeggiato da Astori dopo aver trasformato il rigore del vantaggio (Foto Giacomo Morini)

FIRENZE – Fantastica Fiorentina! Prima in classifica con due punti di vantaggio sull’Inter. Non succedeva da oltre 17 anni. Possibile? Sì: i viola assomigliano al Cassius Clay, Mohammed Alì, dei tempi d’oro: pronti via e avversario a terra, fulminato da un diretto al mento. Così la fantastica Fiorentina di Paulo Sousa: fischio d’inizio e via all’attacco, aggredendo l’avversario e procurandosi il rigore del vantaggio dopo meno di 5’. E’ successo con l’Atalanta com’era accaduto con l’Inter. Ancora Ilicic e ancora gol. Poi viola scoppiettanti, dirompenti, mai banali. Tre a zero ai bergamaschi, ma poteva esserci un punteggio ben più largo. Voglio dire che il primo posto non è un caso. Vado un po’ a memoria (poi gli statistici saranno più precisi) ma l’ultima volta che la Fiorentina si stagliò davanti a tutti, con più punti di vantaggio in classifica, è stato il 31 gennaio ’99: tre punti sulla Lazio, dopo un 3-0 al Vicenza. In panchina c’era Trapattoni. Ma volete sapere l’ultima volta con due punti di vantaggio? Ecco: 25 ottobre ’98. Fiorentina (vincitrice 4-0 sulla Ternana) con 15 punti e Juventus 13. Oggi, però, quella viola pare una solida realtà che porta la firma del portoghese Paulo Sousa. Nessun allenatore nella lunga storia della Fiorentina aveva fatto 18 punti in 7 partite. Un allenatore, questo, capace di plasmare in meno di tre mesi una squadra in grado di prendere a pallonate gli avversari. Saluto con affetto il mio amico e collega di lunga data, Mario Sconcerti, che alla vigilia del campionato aveva battezzato la Fiorentina come squadra di seconda fascia…

VASCO ROSSI – E ora la domanda cattiva: quanto durerà? Se lo chiedono tutti. La curva Fiesole ha la risposta, con l’arrangiamento di “fantasia” sulle note di Vasco Rossi: “Che bello la domenica, con la trasferta libera e la Fiorentina prima in classifica…”. Eppoi: “Sei bellissima, fantastica, sempre insieme a te, forza viola alè…”. E’ un sogno? Comunque destinato a prolungarsi per almeno due settimane, considerata la sosta per la Nazionale. Poi ci sarà la trasferta di Napoli, contro il vecchio Sarri che ha devastato la sponda milanista di San Siro, attestandosi a quota 12 in classifica. Comunque a meno 4 rispetto ai viola. Un’altra supersfida? Ovvio. Come ce ne saranno tante altre, d’ora in avanti. Firenze sogna, è contenta, ma ancora non s’illude. Però il gioco c’è e la squadra funziona come un orologio. Magari con qualche sfasatura difensiva: contro l’Atalanta, sull’1-0, ha dovuto pensarci Tatarusanu a precipitarsi sui piedi di Moralez lanciato a rete per evitare il pareggio. E’ vero che il portiere deve fare la sua parte, ma è altrettanto vero che centrocampisti e difensori devono evitare di farsi prendere d’infilata. Però la squadra si muove benissimo intorno a quel fenomeno che si chiama Borja Valero: ha fatto un errore nel primo tempo, ma poi ha colpito un palo e ha fatto gol. Così è stato applaudito a scena aperta, da tutti gli spettatori in piedi uniti in una magnifica standing ovation, quando al 36’ del secondo tempo è uscito per lasciare il posto a Mati Fernadez. Va però aggiunto che non si tratta di una squadra di solisti, ma di un’orchestra capace d’intonare le stesse straordinarie note anche quando gli orchestrali si alternano. Tutto merito di un allenatore straordinario, quello che non ti aspetti. Che sulle ceneri di Montella ha saputo costruire una macchina fantastica.

RIGORE – Clima elettrico al Franchi. I risultati del pomeriggio possono far sperare. Nessuno pronuncia la frase “proibita”. Scudetto? No: grande fuga. Qualche esperto del cinema dei tempi andati cita Steve Mc Queen, il protagonista della pellicola. Paulo Sousa lascia fuori Roncaglia e Vecino. Entrambi in panchina. Giocano Tomovic e Bernardeschi. Per il resto è la Fiorentina di San Siro. Che comincia quasi in fotocopia: rigore al 5’. Questa volta se lo procura Kuba Blaszczykowski: entra in area e gli saltano addosso in due: Gomez e Paletta. Quest’ultimo non riesce ad evitare il rosso diretto. Atalanta in dieci. Reja si barrica: toglie Kurtic e manda in campo Cherubin. Ilicic sul dischetto: pallone alla sinistra di Sportiello. Viola in vantaggio. E in volo in classifica. Fiorentina scatenata. Pochi istanti dopo (10’) Borja Valero colpisce il palo alla destra del portiere bergamasco, poi Badelj fa la barba allo stesso palo. E Sportiello freme. Non basta: al 12’ c’è l’incursione di Kalinic dalla destra: tiro a lato di poco. E’ un bombardamento.

CALCIOCHAMPAGNE – Le alchimie del “mago” di provincia, Edy Reja, saltano con tutti i suoi alambicchi. Paulo Sousa ha caricato a molla una Fiorentina che sembra toro scatenato. Dispiace fare l’autocitazione, ma l’avevo previsto: come a Milano, i viola hanno aggredito subito l’avversario, senza dargli il tempo di ragionare. Il rigore? Netto, non stiamo a fare discussioni che sanno solo di perdita di tempo. Il punto è questo: questa Fiorentina lascia sempre di stucco chi le sta davanti sviluppando un calcio-champagne frizzante e incisivo. Se vogliamo anche assolutamente impensabile. Probabilmente frutto di prove e riprove negli allenamenti a porte sprangate, durante i quali Sousa non vuole intorno nessun occhio estraneo. Lavora ai Campini schermati come un ingegnere nei box protetti della Formula Uno. E il risultato è una squadra precisa e veloce, capace di sfrecciare come un bolide della pista. Anche l’Atalanta appare sconcertata: come l’Inter e i portoghesi del Belenenses.

BORJA – E quando Borja Valero commette l’unico errore della partita e la difesa viola (25’) si fa cogliere impreparata (eufemismo che sta per gran papera collettiva), ci pensa Tatarusanu, in uscita disperata, a respingere sui piedi di Moralez che già pregustava il sapore dolce del pareggio. Diventata fiele amaro con la deviazione in angolo del portierone viola. Questo per dire che quella viola non è una macchina ancora perfetta, ma che possiede comunque gli anticorpi necessari per evitare di restare avvelenata da qualche boccone imperfetto. Però occhio: l’Atalanta si scuote e pressa. E’ una squadra attrezzata: Dramè, Grassi e De Roon aggrediscono e spingono a metà campo e si affacciano nell’area viola. Ma proprio nel momento di massimo sforzo, mentre si scopre, ecco che la Fiorentina fa la vipera: e la morde sul collo. Con il pungiglione del fantastico, inimitabile Borja Valero. Che fa ripartire l’azione, arriva al limite scambia con Bernardeschi, che gli rimette il pallone sui piedi davanti a Sportiello: niente da fare per il portiere. Borja tocca ed è due a zero. Poi l’estremo difensore bergamasco deve respingere con difficoltà una cannonata di Kuba da 25 metri.

ARBITRO – I trentamila del Franchi si stropicciano gli occhi: siamo davanti a una Fiorentina incredibile, addirittura favolosa! Mi sto facendo trascinare anch’io? No, no erano tanti anni che non vedevo i ragazzi in maglia viola giocare così. Sembra di essere a teatro quando i protagonisti sono stellari: lo scrosciare degli applausi arriva a ogni giocata, a ogni passaggio, a ogni tiro. Al 43’ ci starebbe un altro rigore: Kalinic viene buttato giù in area, quasi al limite ma comunque dentro, da Toloi Massa è lì, vede ma non fischia. Paura del kappao prima della fine del primo tempo? Poi c’è una punizione di Ilicic che finisce alta di un pelo. Quindi l’applauso che saluta la Fiorentina al momento d’infilare il tunnel degli spogliatoi. Primo tempo quasi perfetto. E senza l’indulgenza arbitrale…

VERDU’ – In avvio di ripresa Edy Reja toglie Denis e inserisce D’Alessandro, lasciando davanti Moralez e Gomez. Batticuore (4’) per Bernardeschi colpito a un occhio. Esce qualche istante, poi riprende a giocare. Viola di nuovo vicini al gol (6’) con Kalinic scappato via a tutti, ma impreciso nella conclusione. E il centravanti non ci arriva per un pelo al 9’ su traversone preciso di Alonso, sul quale Sportiello para a terra precedendo Kalinic di un soffio. E il portiere atalantino deve esibirsi anche al 19’ per deviare in angolo una sventola ravvicinata di Alonso. Ancora? Si (30’) cross da destra di Borja per Kalinic che colpisce di testa da vicino ma piano: Sportiello può parare. Nel finale la Fiorentina sefgna ancora: con Verdù, l’oggetto misterioso. Segno che tutti sono utili. Davvero. Lo stadio è in delirio. La Viola prima da sola, con due punti sulla seconda, la stralinata Inter: non accadeva dalla fine di gennaio del 1999, quasi 17 anni fa. La favola durerà almeno due settimane, per la sosta internazionale. Poi chissà se..

[table id=105 /]


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
FirenzepostAMP