Firenze, Carabinieri si tuffano in Arno e salvano extracomunitario che sta affogando
FIRENZE – Salvato da due carabinieri un uomo finito in Arno davanti al ponte Vespucci a Firenze. È successo stasera 4 ottobre verso le 20. L’uomo, un extracomunitario, è stato tirato a riva e consegnato ai sanitari del 118 che lo hanno trasportato in ospedale, sembra non in gravi condizioni.
Una pattuglia del Radiomobile del 112 in transito nella zona ha ricevuto l’allarme. Immediatamente si è portata sul greto dell’Arno sul lungarno Santa Rosa. Da lì i due militari della pattuglia si sono lanciati in acqua, raggiungendo nel buio l’uomo che era finito in acqua dalla Pescaia di Santa Rosa. Lo hanno raggiunto e tirato a riva aiutati dai colleghi d un’altra pattuglia del 112 nel frattempo sopraggiunta.
Sul posto anche i sommozzatori dei Vigili del Fuoco con un gommone, personale del 118 e polizia municipale.
I due carabinieri, che hanno rischiato la vita, stanno bene ma sono stati accompagnati per accertamenti al pronto soccorso. Indagini in corso per accertare le cause del fatto e perché l’uomo sia finito in acqua.
AGGIORNAMENTO ORE 22
A quanto si apprende l’uomo che stava per affogare è un tunisino di 41 anni, regolare in Italia dove vive da solo. Non è escluso che abbia deciso di farla finita in un momento di depressione. Ora è in osservazione in ospedale ma le sue condizioni sono giudicate buone, nonostante l’ipotermia subita durante la permanenza in acqua.
Questi i nomi dei 3 carabinieri eroi del Radiomobile di Firenze che lo hanno tratto in salvo:Vice Brigadiere Claudio Cusanno (capo equipaggio della prima gazzella del 112 arrivata sul posto) insieme all’Appuntato Enrico Bilotti e all’Appuntato Salvatore Messina.
I primi due si sono lanciati a nuoto nel fiume, incitati dalla gente che li stava osservando dalle spallette del ponte Vespucci e del lungarno Soderini e che ha cercato di guidarli nel buio verso l’uomo da salvare. Il terzo carabiniere si è immerso in acqua per aiutare i colleghi a tirare a riva il tunisino. Quest’ultimo, secondo alcuni testimoni, si era lasciato andare in acqua all’altezza della Pescaia di Santa Rosa e, forse per istinto improvviso di sopravvivenza, era rimasto a galla fino quasi a metà del fiume. È lì che i carabinieri Cusanno e Bilotti lo hanno raggiunto, quando ormai era allo stremo delle forze.