Luce e gas: il Parlamento vuol fare chiarezza sui conguagli e le bollette sospette
ROMA – Il Parlamento si scaglia contro le società che producono energia (gas e luce) accusate di poca trasparenza e di vessare gli utenti. I gruppi Fi-Fdi, Sel, Lega Nord, M5S, Sc, Pd hanno firmato mozioni in cui interrogano il governo e puntano il dito contro le inadempienze di società che vendono e distribuiscono energia. Conguagli esorbitanti, che derivano da anni di conteggi stimati e non effettivi da parte dei gestori, maxi bollette di luce e gas che mettono in crisi i bilanci delle famiglie, queste le denunce delle Associazioni dei consumatori. Recepite anche dall’Antitrust che ha aperto una procedura nei confronti di cinque gestori nazionali di gas e elettricità.
Il sospetto? Mancanza di periodiche letture effettive al contatore, conteggi basati su consumi presunti o stimati, fatturazioni «sballate», tariffazione incomprensibile, bollette non recapitate, l’elenco delle omissioni e delle lacune che danneggiano l’utente é lungo. I gruppi parlamentari adesso chiedono al governo di agire e di impedire alle società dell’energia di scaricare sull’utenza le proprie eventuali carenze e i propri disservizi. Venti giorni fa, rispondendo in aula alla Camera a una mozione, il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari, aveva detto che il governo era pronto a intervenire nel ddl Concorrenza per bloccare la pratica dei maxi-conguagli nelle bollette dell’energia elettrica e del gas. L’augurio? Che non si tratti di una promessa vana.
Martina Brecci
Era ora che si muovesse qualcuno, non è più umanamente possibile subire questi soprusi. Anche cambiare fornitore in cerca di risparmio (sono passata da poco da eni ad edison, con anche il dispositivo per il controllo instantaneo dei consumi che, ad essere sincera, risulta utile) non serve a nulla, se “alla fonte” non cambia nulla.
Saluti,
Martina