Chiesa e Massoneria insieme contro integralismo e totalitarismo
FIRENZE – «Mi auguro che la Chiesa, come ha fatto per i sostenitori del partito comunista, rettifichi anche il giudizio contro chi aderisce alla Massoneria, riconoscendola alleata preziosa nella difesa della grande storia spirituale dell’Occidente, ormai assediata da un capitalismo idolatra e da un Islam sempre più aggressivo e intollerante». Ad auspicare il dialogo tra Chiesa di Roma e liberi muratori è Renzo Manetti nel suo saggio «Cattolici e Massoneria» (Mauro Pagliai Editore, pp. 48, euro 7), dove ripercorre i motivi storici di scontro tra le due realtà e dove in conclusione esprime una convinzione precisa: una riconciliazione non è soltanto possibile, ma necessaria.
Manetti, studioso di architettura e di iconologia religiosa, ha pubblicato importanti studi su Leonardo Da Vinci e sull’architettura sacra medievale. Nel suo ultimo lavoro ricorda come la Chiesa cattolica rifiuti ai suoi fedeli l’ingresso nelle istituzioni massoniche, in particolare dopo la chiusura del 1983 da parte dell’allora cardinale Ratzinger e della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ci sono poi le accuse più o meno fondate di relativismo e sincretismo, la questione dell’Eucarestia, il contrasto tra principio del dubbio e principio di fede. Dall’altra parte non esisterebbe la stessa ostilità, almeno al netto di alcune arcaiche posizioni anticlericali.
«La massoneria – spiega l’autore – spinge anzi al dialogo fra le religioni, senza alcuna intenzione di presentarsi come credo universale. Si limita a chiedere agli adepti di credere in un principio divino, lasciando alle religioni il compito di disegnarne il volto». Per questo si ipotizza un prossimo riavvicinamento tra due istituti oggi vicini nell’invito alla tolleranza, al rispetto ed al confronto, come strumenti irrinunciabili per dirimere le controversie fra i popoli, e come armi efficaci contro il dilagare dell’integralismo e del totalitarismo.
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