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Arezzo, scomparsa di Guerrina Piscaglia: padre Gratien a processo senza rito abbreviato

Padre Gratien, Graziano, Alabi al momento dell'arresto giovedì 23 aprile 2015
Padre Gratien, Graziano, Alabi al momento dell’arresto giovedì 23 aprile 2015

AREZZO – Nessun rito abbreviato ma Corte d’assise per padre Gratien, «Graziano» Alabi. Il sacerdote congolese è accusato di aver ucciso e poi nascosto il cadavere di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa da casa, a Ca Raffaello, frazione di Badia Tedalda, il 1 maggio 2014.

L’avvocato Francesco Zacheo, dopo il colloquio nel carcere aretino con padre Gratien, ha confermato la linea difensiva: si farà il processo con rito ordinario, già fissato per il prossimo 4 dicembre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo.

«Padre Gratien è fiducioso e aspetta il processo», ha detto oggi 13 ottobre l’avvocato Zacheo al termine del colloquio in carcere con il suo assistito. Si è appreso anche che l’avvocato Riziero Angeletti del foro di Rieti entrerà a far parte del collegio difensivo del sacerdote.

Sempre oggi è stata depositata l’istanza di scarcerazione di padre Gratien, su cui nei prossimi dovrà decidere il gip. Nei prossimi giorni gli avvocati Zacheo e Angeletti, con la consulenza del professore Sergio Novani, docente di logica processuale, dovrebbero effettuare un sopralluogo a Ca’ Raffaello, il paese dove padre Graziano era parroco e abitava Guerrina Piscaglia. Il collegio difensivo ritiene, infatti, di poter dimostrare l’innocenza del sacerdote.

Il rinvio a giudizio di padre Gratien Alabi, conosciuto come padre Graziano, è stato deciso lo scorso 29 settembre dal gip del Tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, che aveva accolto la richiesta di procedere con il rito immediato avanzata dalla Procura. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Roberto Rossi e dal sostituto Marco Dioni.

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