
Napoli-Fiorentina (domenica alle 15, diretta su Mp e Sky)è anche la supersfida fra Sousa e Sarri. Kalinic in campo

FIRENZE – Chi resterà sorpreso dalle mosse dell’avversario, Sousa o Sarri? C’è una sottile battaglia psicologica fra i due allenatori alla vigilia di Napoli Fiorentina. Sarri è dato per favorito, alla guida dell’”invicibile armada” che vanta un Higuain al massimo della forma. Ma Paulo Sousa ha 6 punti in più del rivale: segno che ha quasi sempre indovinato le partite. Avrebbe indovinato anche quella di Torino, con i granata, persa alla fine 3-1 per colpa dio un’incredibile calo di concentrazione. Espugnare il San Paolo: è un sogno non impossibuile per questa Fiorentina.
Secondo l’allenatore della Fiorentina, per battere il Napoli (domenica ore 15, stadio San Paolo, diretta su Mp e Sky) c’è solo una ricetta: essere padroni del gioco. Paulo Sousa resta fedele alla sua filosofia alla vigilia dell’attesa sfida. La Fiorentina si presenta senza grosse incertezze di formazione (“I sudamericani sono stati in viaggio per un giorno ma sono abituati, Kalinic ha preso una botta nella prima partita con la Croazia, ma non è un problema”) e quasi sotto traccia, nonostante sia la capolista.
Paulo Sousa: “E’ un bene che si parli più del Napoli che della Fiorentina? Il miglior bene è vincere, poi è normale che si parli del Napoli, è una questione di cultura e storia delle società. Il Napoli, negli ultimi tre anni, ha costruito una squadra per vincere lo scudetto e anche quest’anno ha un organico che gli può permettere di lottare. Noi stiamo cercando di migliorarci, sappiamo che non succede da un giorno all’altro ma è tutto un processo che ti fa arrivare a questo tipo di riconoscimento”.
Napoli,dunque, superiore sulla carta ma non certo impossibile da battere. “Ho sempre detto che ci sono squadre di una fascia superiore e fra queste c’e’ il Napoli.Noi dobbiamo essere consapevoli delle nostre capacità e dei nostri limiti e per competere con queste squadre dobbiamo mettere in campo le nostre qualità e andare oltre questi limiti. Credo che la convinzione sia fondamentale, devi essere sempre convinto di ciò che fai. Noi dobbiamo sostenere la creatività del singolo per arrivare ad un’identità comune sul campo. Le vittorie, ovviamente, portano fiducia e convinzione”.
E proprio per questo “essere primi non può comportare problemi o responsabilità, ma regalare gioia perche’ vincere permette di essere felici”. Per quanto riguarda la formazione, il tecnico non si sbilancia sull’impiego di Suarez, aspetta Rossi (“E’ continuo nel suo lavoro e crediamo che arriverà al suo livello”) ma su una cosa e’ chiaro: non si farà condizionare dalle prossime gare con Lech Poznan e Roma. Ancora il tecnico: “La mia idea base è lavorare sui nostri principi di gioco e le decisioni per ogni partita dipendono da quello che vedo in settimana, senza pensare alle gare che vengono dopo. Non dobbiamo pensare solo a chiedere ma anche a dare, abbiamo sentito la grande importanza dei nostri tifosi e vogliamo dare loro l’orgoglio di farsi sentire anche nello stadio del Napoli”.
