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Napoli-Fiorentina vista… dall’Arno

Sousa indica alla Fiorentina come vincere a nche a Napoli
Paulo Sousa indica alla Fiorentina come vincere anche a Napoli

Ha ragione il caro amico e collega napoletano Vittorio Raio: i ricchi network televisivi, che riempiono di soldi club e Federazione, e la stampa sportiva nazionale hanno ribaltato la classifica. Indicando in Inter-Juventus il big-match del fine settimana. E relegando in un opaco secondo piano Napoli-Fiorentina, ossia la vera supersfida dell’ottava giornata. Perché? Un po’ la forza dell’abitudine e un po’ gli interessi editoriali hanno sovvertito la gerarchia delle partite. La Juventus ha dieci punti meno della Fiorentina ma che cosa volete che sia quando si tratta di bacino d’utenza? Così la classifica diventa un optional e la squadra in testa viene trattata da comprimaria, una che è lì per caso.

Fiorentina prima in classifica. Quella viola è la squadra rivelazione del campionato: che ora va misurata soprattutto per la continuità e durata. Le prossime due partite hanno il sapore dell’esame di maturità: prima la trasferta del San Paolo, poi il match casalingo con la Roma. I napoletani non fanno sconti: sono convinti di avere una super squadra e pensano alla Viola come a una sorta di agnello sacrificale.

Conosco bene i napoletani: ho lavorato per oltre 40 anni a “La Nazione”, ma sono stato, contemporaneamente, corrispondente da Firenze, per 18 anni, de “Il Mattino” di Napoli, ossia il più importante quotidiano del Mezzogiorno. Rapporti quotidiani con i colleghi napoletani: ottimi giornalisti e amici veri. Ma convinti che per la Fiorentina non ci sia nulla da fare quando incontra il Napoli. La storia insegna che non è affatto così. E insegna anche che i grandi traguardi s’inseguono con umiltà e pazienza: senza proclami. Ho incrociato in un collegamento di “Lady Radio”Enzo Montefusco, il piccolo Sivori di 40 anni fa, che si è lasciato scappare una frase che equivale a un’analisi attenta: “Il Napoli si gasa quando vince, ma non ha un programma un cammino dettagliato. Succedeva anche ai miei tempi (Montefusco giocava con Juliano, Sivori, Altafini…), quando ci capitava di battere Juve o Milan. Poi capitava una sconfitta improvvisa e finivamo con il perdere da squadre sulla carta assai più deboli”.

Ecco il tarlo degli azzurri: troppa pressione sulla squadra, fino a farle perdere l’orientamento. Nemmeno il Napoli di Sarri sembra immune da questo tarlo. E allora ecco la grande occasione per la Fiorentina: battere chi non fa bagni d’umiltà. E allora, ben consapevole del rischio, esprimo il mio pensiero: Paulo Sousa riesce a sorprendere tutti gli avversari, cambiando modulo anche 10 volte per partite. Edy Reja (Atalanta) rimase sconcertato. E io sono convinto che a Napoli la musica non cambierà. Troppo ottimista? No, realista: questa è una Fiorentrina capace di sorprendere anche supersquadroni attrezzati.Paulo Sousa è il valore aggiunto della di questa squadra che varia modulo e tipo di gioco secondo le necessità. Ovvio che poi, sul campo, tutto può succedere, ma un Napoli superfavorito (anche se con 6 punti in meno) può fare la parte del toro che carica a testa bassa. E finisce infilzato.


Sandro Bennucci

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