Omicidio stradale: manifestano le associazioni, vogliono una data certa per l’approvazione della legge
ROMA – Lunedì 26 ottobre davanti a Palazzo Montecitorio, si terrà un sit-in a sostegno dell’approvazione della legge che prevede l’introduzione del reato di omicidio stradale. Per altro le commissioni Giustizia e Trasporti hanno approvato mercoledì 21 ottobre degli emendamenti che indeboliscono l’impianto della legge approvata al Senato il 10 giugno scorso. Impianto che già non pareva “erculeo”e secondo le Associazioni sostenitrici della legge, avrebbe avuto semmai bisogno di correttivi per irrigidire alcune conseguenze penali come per la pirateria stradale, per evitare il rischio che alla fine per gli ubriachi e drogati “convenga” ancora scappare.
La manifestazione avrà luogo dalle 16 alle 18 in contemporanea con la discussione che si svolgerà nell’aula parlamentare e che proprio nella giornata del 26 ottobre potrebbe spianare la strada per l‘approvazione da parte della Camera anche se poi la legge dovrà probabilmente tornare all’approvazione definitiva del Senato.
Saranno presenti i rappresentanti delle Associazioni che hanno promosso l’avvio del disegno di legge, fra le quali l’ASAPS ( Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) che ha intrapreso per prima la battaglia sull’omicidio stradale con la riuscita raccolta di oltre 80.000 firme assieme alle associazioni “Lorenzo Guarnieri” e “Gabriele Borgogni” di Firenze, primo firmatario l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Durante il sit-in si chiederà una data certa per definire l’approvazione da parte delle Camere e alcune modifiche al testo rispetto alla struttura originaria che contiene numerose indicazioni fornite anche dall’ASAPS, ma che non risponde ancora alle aspettative di tante associazioni di familiari e vittime della strada.
Pierluigi
Visto come sono diverse le sentenze per casi gravi come l’omicidio premeditato, pur essendo giustissima una richiesta di gravi pene per coloro che, ubriachi o drogati, uccidono le persone, credo che la titubanza nell’approvare la legge sia proprio dovuta al dubbio di vedere condannato all’ergastolo qualche conducente di moto-autoveicolo che in effetti si meriti solamente cinque anni di galera.
Speriamo bene.