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Basilica di Santa Croce, secondo chiostro

Firenze: presentato il libro sull’Archivio Pepi, storia di una famiglia che arrivò da Cipro

Basilica di Santa Croce, secondo chiostro
Basilica di Santa Croce, secondo chiostro

FIRENZE – Sede di altissimo pregio, il Cenacolo di S. Croce, a Firenze, per presentare presentato il libro sull’Archivio della famiglia Pepi: si tratta di una delle nobili famiglie che hanno segnato la storia di Firenze medicea e lorenese, la cui origine risale all’XI secolo, legata, pare in origine al commercio di spezie e principalmente al pepe: è ritenuto da molti che i Pepi siano originari dell’isola di Cipro e che il loro cognome derivi dall’aver avuto in Firenze il monopolio del commercio del pepe.Tra l’altro alcuni studi hanno teorizzato collegamenti di parentela con Cimabue, (pseudonimo di Cenni di Pepo 1240-1302) e Sandro Botticelli (pseudonimo di Alessandro di Mariano Filipepi 1445-1510). La storia politica fiorentina è comunque segnata da questo casato, il quale, accanto a molti altri, traccia la sua nobile origine con illustri membri della famiglia al servizio della società fiorentina: durante la Repubblica, i Pepi fecero parte della Signoria ben 29 volte, 25 in qualità di Priori e 4 in qualità di Gonfalonieri di Giustizia. Con l’avvento della famiglia Medici e la progressiva trasformazione da Signoria a Granducato, i membri della famiglia Pepi ricoprono alti incarichi nel territorio grazie anche ad una efficace strategia matrimoniale: il casato dal XVI al XVIII secolo si unisce alle nobili famiglie dei Ridolfi, Medici, Gondi, Pecori, Grazzini, Niccolini.

I Pepi detengono nei secoli un rapporto spirituale con diversi centri religiosi: soprattutto la Basilica di S. Croce, nella quale la famiglia ha una tomba terragna nella pavimentazione della Chiesa, ma anche S. Remigio e Santa Maria Maddalena dei Pazzi (in ambedue i casi sono presenti le cappelle Pepi), nonché S. Piero a Careggi.

La famiglia Pepi vive ancora a Palazzo Pepi, ove al piano nobile è conservato l’Archivio di famiglia che comprende documentazione amministrativa e genealogica dal 1500 ad oggi. Ed è stato proprio grazie a una delle ultime discendenti, la Signora Maria Luisa Pepi, che ha desiderato riordinare l’Archivio della sua antichissima Famiglia, che è nata la pubblicazione del volume, in collaborazione con l’Università di Archivistica di Firenze, sotto la direzione del Professor Antonio Romiti. Lo stesso professore ne ha parlato con entusiasmo, ricordando come ci sia anche una normativa del 2004 che parla di necessità di “valorizzazione degli archivi”, il che incoraggia gli archivi privati. Oltre a lui hanno illustrato il lavoro della famiglia Pepi l’autore del volume (Riccardo Sacchettini) e il professor Luigi Borgia (uno dei massimi esperti internazionali di araldica). Il professor Roberto Navarrini ha inviato una relazione in cui sottolinea l’importanza di un lavoro di questo tipo, fatto che già era stato messo in evidenza dall’assessore del Comune di Firenze Becattini, presente al posto del Sindaco Dario Nardella, che ringrazia per questa pubblicazione, che potrebbe dare il via a una serie di altre analoghe da parte delle famiglie che hanno fatto la storia di Firenze.

Per informazioni archiviopepi@gmail.com


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Donatella Righini


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