La Fiorentina riparte da Verona: 0-2. Grazie a un’autorete di Marquez e a un gol di Kalinic su cross di Pepito Rossi. Pagelle (Foto)
VERONA – Ricomincia a correre in classifica, la Fiorentina, dopo le tre sconfitte consecutive. Vince a Verona, senza nemmeno faticare troppo, e mantiene il secondo posto, dietro la Roma (prima a quota 23) in un gruppetto di cui fanno parte anche Napoli e Inter. Tutti a 21 punti. Goduria? Sì anche perché la Juve, sconfitta dal Sassuolo, è laggiù, laggiù a 12 punti… Comunque era importante compiere la missione in Veneto, segnare la ripartenza. Che potrebbe essere corroborata da un’altra vittoria, domenica prossima, in casa contro il Frosinone, all’ora di pranzo. Ma intanto era importante tiornare a vincere. Cosa che i viola hanno saputo fare con il minimo sforzo, favoriti dal pasticcio di Marquez, nel primo tempo, protagonista dell’autorete e dell’incomprensione fatale con il giovanissimo portiere Gollini. Raddoppio nella ripresa, grazie a uno spunto vincente di Ppito Rossi, capace di scodellare un pallone assai invitante per Kalinic, lasciato solo solo davanti alla porta vuota. Sette i gol del centravanti in questo campionato. Bravo lui. E bravo Pepito Rossi, protagonista di una partita in chiaroscuro, dove ha alternato spunti da campione a momenti opachi, in cui ha perso alcuni facili palloni facendo arrabbiare Paulo Sousa, contento del risultato ma non della prestazione della squadra. Che effettivamente ha vinto anche per demerito di un Verona senza Toni e Pazzini con tanti ragazzi, come il diciottenne Checchin che ha sostituito il non più fresco Matuzalem. Una Fiorentina niente male, intendiamoci, ma trascinata dal solito Borja Valero, uomo ovunque, pronto ad aiutare i compagni in difficoltà. Una Fiorentina però lontana dal magnifico primo tempo di Napoli, che dovrà ritrovare se stessa e il suo passo da rullo compressore se vorrà mantenere la posizione e magari insidiare la Roma. Benino, dunque, il centrocampo e non male la difesa, anche se Tatarusanu e Roncaglia hanno mostrato un nervosismo insolito, sbagliando cose semplici. Il portiere, nel primo tempo, si è improvvisato pallavolista, andando a respingere con le mani al limite dell’area, sullo zero a zero, mandando in bestia Paulo Sousa. In ogni caso, l’importante è aver vinto. Ed essere ripartiti. Il difficile, ora, sarà mantenere il passo con le prime. E magari approfittare di qualche loro inconveniente.
ROSSI – Paulo Sousa scommette su Pepito Rossi. E lo manda in campo dal primo minuto. E’ un po’ contrariato l’allenatore viola. Evidentemente, tre sconfitte consecutive pesano anche su di lui. Sul campo dell’ultima in classifica, la Fiorentina deve riprendere la sua marcia. Piove a intermittenza, una pioggia fastidiosa e insistente, che rende infido il terreno di gioco e penetra fin nelle ossa dei giocatori. Non ce la fa Alonso: al suo posto Pasqual. E davanti, insieme a Pepito, ci sono Ilicic e Kalinic, che è il più avanzato. Dall’altra parte, Mandorlini schiera un Verona d’emergenza. In porta il giovane Gollini, classe ’95. Mancano, tanto per dire, Toni, Pazzini e Romulo. Prima azione ficcante dei viola al 6’: lancio lungo di Borja Valero per Rossi che ci prova al volo ma la sua conclusione è fuori. Paulo Sousa, contrariato, scuote la testa. Altra azione viola 811’) con tiro di Ilicic, con facile parata di Gollini. Un minuto dopo discesa di Pasqual sulla sinistra, entra in area e crossa, ma la difesa gialloblù riesce a respingere. Al 14’ uscita un po’ folle, al limite dell’area, di Tatarusanu, che colpisce il pallone come fanno i pallavolisti. Era fuori area? Valeri fa segno di no. E torna in ment l’uscita avventurosa del portiere della Roma, a Firenze, domenica sera. La moviola dimostra che Valeri ha visto bene. Ma Sousa fa la faccia feroce verso Tata…
AUTORETE – Il Verona non sta a guardare. Cerca di spingere con Jankovic e Sala. Ma è la Fiorentina che riprende in mano le redini del gioco e porta palla. Al 23’ grande occasione viola: cross di Pasqual da sinistra, respinta corta di Gollini sui piedi di Kalinic che però calcia fuori di poco. Ma è il preludio al gol: che arriva al 25’. Ancora cross da sinistra di Pasqual, Kalinic si avventa sul pallone, ma l’ultimo tocco è di Rafa Marquez che lo mette in porta dopo un gran pasticcio con il portiere Gollini. Mandorlini è nero e commenta: “Ora ci facciamo anche i gol da soli…”. Ma per la Fiorentina si tratta di un vantaggio provvidenziale. Si fanno sentire i tifosi viola saliti in Veneto. Questa, del resto, è una trasferta facile: non solo perché si arriva con poco più di due ore d’autostrada, ma anche per l’ambiente ospitale, considerato il gemellaggio con la tifoseria veronese.
KALINIC – Replica pericolosa del Verona (35’) con un colpo a sorpresa di Jankovic: risponde bene Tatarusanu che devia in angolo. I viola resistono e ripartono. Pepito Rossi scatta bene: Matuzalem lo brutalizza e rimedia il giallo. Il pubblico protesta con l’arbitro Valeri che invece, lo dimostrano le riprese al rallentatore, vede quasi sempre in modo giusto. Inutili e esagerate le proteste, comprese quelle del disorientato allenatore Mandorlini. Ma per la Fiorentina è importante andare al riposo in vantaggio. Però Paulo Sousa non è soddisfatto. E in avvio di ripresa fa spogliare Bernardeschi. Che sostituisce Blaszczkowski. L’impressione era che uscisse Pepito Rossi, fra l’altro ammonito. In effetti, il polacco Kuba non è stato molto produttivo. Anche con la Roma era andato non bene: anzi davvero maluccio. La Fiorentina vanta comunque un’altra organizzazione di gioco. E coglie il frutto della sua superiorità, raddoppiando. Grande spunto sulla sinistra di Pepito Rossi che entra in area, arriva quasi sulla linea di fondo, e mette al centro dove Kalinic, solo, segna quasi a porta vuota. Settimo gol per lui in campionato. E Sousa che fa? Toglie Pepito, che esce fra gli applausi anche dei tifosi veronesi. In campo Badelj.
ASTORI – Rischia, la Fiorentina, dopo un pasticcio fra Pasqual e Astori che Sala non riesce a sfruttare. S’arrabbia Sousa perchè vede la squadra adagiarsi sul vantaggio. Il rischio? Che si afflosci, si accontenti e magari finisca per prendere un gol e arrivi in fondo con la lingua di fuori. L’allenatore se la prende ripetutamente con Bernardeschi e con Ilicic, che non seguono le sue indicazioni. Nuovo cambio: Astori cade e s’infortuna, si tocca la coscia destra. Chiede di uscire. Era pronto a entrare Mario Suarez, invece il prescelto è ovviamente un difensore: Tomovic. Verona rassegnato. Mandorlini fa giocare Checchin, un ragazzo del ’97, al posto di Matuzalem. Curiosità nella Fiorentina: Nikola Kalinic, sanguinante dal naso, sporca la maglia di sangue. Gliene danno un’altra di fortuna, tutta bianca, senza numero. Poi gli portano quella pulita, con il numero 9. E la partita si avvia all’epilogo. Con i viola che riassaporano la gioia di tre punti.
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Pierluigi
Prendiamo questi tre punti, anche se Kuba è in calo e Rossi non è al top,
tralasciando i lievi errori in difesa, che con squadre più valide potrebbero costarci cari.
Attenzione al catenaccio del Frosinone………..
Una mezza prece per la Juve.