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Centrodestra in Toscana: bentornato Berlusconi. E vorrei vincere anche a Grosseto

Negli ultimi vent’anni, davanti a sfide importanti il centrodestra ha sempre dimostrato capacità di sintesi, tanto da saper invertire, spesso, anche i pronostici più nefasti. Basti ricordare i risultati delle politiche 2013, quando si prevedeva quasi con certezza la vittoria senza appello di Bersani e poi invece si è visto come è andata. Ma è la stessa nascita del centrodestra, quella degli anni Novanta, ad essere avvenuta sotto il segno dell’exploit, dei risultati per altri sorprendenti contro una sinistra che con la sua gioiosa macchina da guerra pareva dover fare da asso pigliattutto. Non fu così, e così non è più stato.

Nelle ultime amministrative, quelle che si sono celebrate il 31 maggio con ballottaggio il 14 giugno, forse è sfuggito che malgrado la tornata si sia svolta in un momento non favorevole né per Forza Italia né per il centrodestra al Pd è andata malino. Malissimo, se si pensa che restando alla Toscana nei tre principali comuni andati al voto ha perso tutto: Viareggio, Pietrasanta, Arezzo. Arezzo e Pietrasanta, poi, li ha vinti il centrodestra, così come in Italia è accaduto a Venezia o, a livello regionale, in Liguria. Questo perché esiste un retroterra politico-culturale spesso silenzioso, che in gran parte finisce per alimentare il voto di astensione ma che si ritrova nelle battaglie ideali che storicamente contraddistinguono Forza Italia e il centrodestra tutto.

E allora: in vista delle amministrative – ma anche poi in occasione del voto alle politiche, quando sarà – la vera sfida è in primis che si riesca a unire le forze di centrodestra, sia in senso di partiti che in senso di energie. Credo che le condizioni, oggi, ci siano tutte. A partire, per quanto riguarda la Toscana, dal comune capoluogo che andrà al voto ovvero Grosseto, e allargando lo sguardo su Milano, Napoli, Roma, Torino. Il nostro compito è quello di saper ritornare con slancio sui programmi e sui temi caratteristici del centrodestra: libertà delle persone, fisco non opprimente, stato più snello e meno burocratizzato, partendo dal presupposto che la ricchezza del paese la fanno le persone, i cittadini che con la loro generosità, creatività e impegno generano opportunità di sviluppo. Dobbiamo costruire le condizioni perché ciò avvenga.

E’ in questo senso che saluto con grande favore il rinnovato impegno nell’agone politico del Presidente Silvio Berlusconi, impegno che sono sicuro procederà in crescendo nelle prossime settimane, perché da lì si parte per stringere l’accordo con gli altri leader del centrodestra Meloni e Salvini e, poi, per allargare gli attuali confini del centrodestra. Solo così potremo permettere a quella maggioranza silenziosa che ci ha sempre premiati di avere una rappresentanza adeguata, in grado di riportare alle urne tanti nostri elettori che nelle ultime sessioni hanno preferito non esprimere il loro voto. Così, solo così possiamo riportare il centrodestra al successo come è avvenuto nella mia Arezzo, a Pietrasanta, piuttosto che a Venezia o in Liguria.


Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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