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Papa Francesco fra i «corvi» e i «serpenti» del Vatileaks. Ma intanto prepara il viaggio del 10 novembre a Firenze e Prato

Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, argentino di origine italiana
Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, argentino di origine italiana

FIRENZE – Tiratori scelti sui tetti, forze dell’ordine in allerta anche con le unità cinofile, tombini sigillati, strade e piazze chiuse: un sistema di sicurezza senza precedenti è in atto a una settimana dall’arrivo a Firenze di Papa Francesco, martedì 10 novembre, per sole otto ore, dalle 9 alle 17.

SICUREZZA VERA – Un evento che prima di esistere è già nella storia di Firenze e di tutta la Toscana, a 29 anni dalla precedente visita in città di un pontefice: Giovanni Paolo II, nel 1986. Il questore Raffaele Micillo ha precisato che gli ultimi dettagli del piano sicurezza verranno definiti in questura venerdì 6 novembre, ma che da adesso «sono iniziate tutte le operazioni preliminari». Ma intanto, prima del viaggio a Firenze e a Prato, Papa Francesco si dichiara addolorato per i “corvi” che svolazzano e i “serpenti” che si annidano in Vaticano. Il Vatileaks 2 è esploso con fragore. E il Pontefice non riesce a nascondere incredulità e sgomento. Però dichiara di voler andare fino in fondo.

TUMORE FALSO – Papa Bergoglio arriverà in una Toscana che lo ama, sebbene da questa terra sia giunta il mese scorso la notizia del presunto tumore benigno al cervello del pontefice, pubblicata dal Quotidiano nazionale, e duramente smentita per tre volte in un solo giorno dal Direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. E dal papa stesso, attraverso, appunto, padre Lombardi.

SONDAGGI – Nei giorni seguenti la pubblicazione della notizia di Qn, un sondaggio dell’Istituto Ixè di Roberto Weber segnalava la popolarità di Francesco presso gli italiani schizzare in alto all’88%, come se informazioni del genere – un papa presunto malato di mente – potessero scalfire l’immagine del pontefice «venuto dall’altra parte del mondo»: al contrario sembra quasi che i cattolici si stringano ancora più forte agli atti, alle parole e all’opera riformatrice di un papa popolare forse come soltanto San Giovanni XXXIII negli anni ’50.

VATILEAKS– Ma Francesco non giungerà a Firenze il 10 novembre solo sull’onda della popolarità. Il pontefice deve fare i conti con l’uscita nelle librerie il 5 novembre di due libri-inchiesta – «Avarizia» di Emiliano Fittipaldi e «Via Crucis» di Gianluigi Nuzzi – che promettono di scoperchiare, grazie a riservatissimi documenti, nuovi scandali finanziari, ruberie e attacchi all’opera di riforma e trasparenza sulle finanze vaticane che il Papa ha avviato subito dopo la sua elezione nel 2013. Lo scorso fine settimana sono stati arrestati monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, novelli «corvi», accusati di avere tradito la fiducia del pontefice che li aveva inviati a risanare la situazione, e di avere passato carte top secret ai cronisti che hanno svolto il loro lavoro. Fra i documenti perfino la registrazione segreta di una conversazione del Papa, sgomentato e arrabbiato per l’assoluta mancanza di trasparenza nei bilanci della Santa Sede. Ma la «Vatileaks 2» è deflgrata ormai. Con un tonfo di risonanza mondiale. Forse è per questo Bergoglio ha parlato anche di … serpenti.

In vaticano gli arresti di mons. Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui
In vaticano gli arresti di monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui

SERPENTI – Francesco, è stato spiegato dal Vaticano, è «amareggiato» per questo ennesimo scandalo, ma non per questo si fermerà. E rilancia nel suo stile di pastore di anime «con addosso l’odore delle sue pecore», di Capo della Chiesa «che è la casa della gioia». Nel Vangelo «Cristo si paragona al serpente innalzato» ha spiegato il Papa, secondo un’immagine che «rimanda all’episodio dei serpenti velenosi», che nel deserto «attaccavano il popolo in cammino».

MITE E FORTE – Commentandole, di fronte a cardinali, vescovi, e tanti esponenti di Curia riuniti in San Pietro per la messa per i prelati defunti, Francesco ha detto: «Gli israeliti morsi dai serpenti, rimanevano in vita se guardavano il serpente di bronzo che Mosè aveva innalzato su un’asta», «un serpente salvava dai serpenti», e la «stessa logica è presente nella croce» di Cristo, ha detto, per significare che l’odio si vince con l’amore.

SERENITA’ E DETERMINAZIONE – Quasi a conferma di tutto ciò monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana, sul suo profilo Twitter ha scritto martedì 3 novembre: «Ho appena visto il Papa. Sue parole testuali: andiamo avanti con serenità e determinazione». Durissimi appaiono gli attacchi a Francesco dai suoi avversari dentro e fuori le mura leonine. Ma è altrettanto difficile immaginare la resa del primo Vescovo di Roma della storia che porta nel nome il programma di Francesco di Assisi: farsi imitatore di Cristo nella «perfetta letizia».


Domenico Coviello

Giornalista

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