Papa Francesco: «Grazie Firenze, la Chiesa come Gesù vive fra la gente e non per il potere»
FIRENZE – Con circa mezz’ora di anticipo sul programma Papa Francesco è giunto in uno stadio Franchi stracolmo di fedeli poco prima delle 15 di oggi 10 novembre. E’ stato accolto da una folla festante.
Canti, cori «Francesco, Francesco», bandierine bianche e gialle papali per accogliere il Pontefice nell’ultima tappa della sua visita in Toscana: la messa nell’impianto sportivo davanti a oltre 50 mila persone. Presenti, fra le personalità: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, la moglie del premier, Agnese Landini Renzi, e il presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle. E poi 1300 sacerdoti, 240 vescovi, 400 ministri della comunione, 500 suore, 2200 delegati parrocchiali al Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa italiana, incorso fino al 13 novembre a Firenze nella Fortezza da Basso.
Tanti quelli che non sono stati fatti entrare perché sprovvisti del pass necessario per partecipare alla funzione religiosa, che è stato distribuito nelle settimane scorse anche attraverso la rete delle parrocchie. Il pontefice ha salutato tutti i fedeli facendo un giro del campo dello stadio a bordo della papamobile, poi, alle 15.30, l’inizio della messa.
«I discepoli di Gesù – ha detto il Papa nella sua omelia – non devono mai dimenticare da dove sono stati scelti, cioè tra la gente, e non devono mai cadere nella tentazione di assumere atteggiamenti distaccati, come se ciò che la gente pensa e vive non li riguardasse e non fosse per loro importante». «Questo – ha scandito – vale anche per noi. E il fatto che oggi ci siamo radunati a celebrare la Santa Messa in uno stadio sportivo ce lo ricorda. La Chiesa, come Gesù, vive in mezzo alla gente e per la gente». Non è mancato un riferimento a Firenze e al suo umanesimo, «di cui Firenze è stata testimone nei suoi momenti più creativi – ha sottolineato Francesco -, e che qui ha avuto sempre il volto della carità».
Il Papa è stato salutato, quasi al termine della Messa dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che gli ha rivolto un messaggio finale, molto applaudito dalla gente. «Grazie a nome dei fiorentini per aver condiviso questa giornata – ha dichiarato Betori rivolto a Francesco -. Oggi Firenze era tutta cuore per lei, Santità». Nel suo intervento l’arcivescovo ha ricordato «Elia Dalla Costa, vescovo compassionevole, difensore di uomini e donne di ogni fede di fronte ai regimi totalitari; don Giulio Facibeni, apostolo della carità; il sindaco santo Giorgio La Pira; don Lorenzo Milani, voce di un cattolicesimo vivace e precorritore nel nome di una sofferta ma leale fedeltà alla Chiesa; Mario Luzi: la sua storia la sua cultura costellati di astri di pietà».
ORE 16.42
E’ terminata la Messa celebrata dal Papa. «Grazie – ha detto Francesco ai fiorentini e a tutti gli oltre 5o mila fedeli presenti allo stadio Franchi prima di impartire la benedizione finale – e, per favore, pregate per me». «Ringrazio i cardinali e i vescovi, la Cei, per tutto quello che avete fatto oggi per me – aveva detto poco prima il pontefice -, un ringraziamento a ognuno di voi ma specialmente vorrei dire un grazie ai carcerati che hanno fatto questo altare dove Gesù oggi è venuto. Grazie per averlo fatto».
ORE 17.05
Alle 17.05 è decollato in direzione Roma dallo stadio di atletica Luigi Ridolfi l’elicottero con a bordo Papa Francesco. Tuttavia, in un piccolo fuori programma, ha volteggiato per qualche minuto lo stadio Franchi a mo’ di saluto per le decine di migliaia di persone ancora all’interno e in fase di deflusso, dopo la Messa. Un altro elicottero, con il resto del personale vaticano al seguito, si è diretto su Roma sempre partendo dallo stadio Ridolfi.
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