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Pubblico impiego: manifestazione nazionale il 28 novembre a Roma
![manifestazione statali](https://i0.wp.com/www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2015/10/manifestazione-statali-roma-21.jpg?resize=600%2C300)
ROMA – Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, oltre 20 federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, manifesteranno sabato 28 novembre in piazza Madonna di Loreto a Roma. I lavoratori, provenienti da tutto il paese, sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi. La richiesta rivolta al governo è il rinnovo del contratto, fermo da 6 anni.
“Manderemo un messaggio forte a questo Governo: se davvero vuol cambiare il paese non può lasciare i settori e servizi
pubblici a un destino di abbandono”, affermano i sindacati, secondo cui “servono investimenti in ricerca, innovazione e
competenze per rimettere in moto la piu’ grande azienda del paese”. “Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative – si legge nella nota comune – si produce il vero cambiamento: vogliamo risposte sulle risorse per i contratti e liberare dai vincoli la contrattazione decentrata, la sola via per migliorare l’organizzazione del lavoro e la qualità dei servizi pubblici, nell’interesse generale di lavoratori e cittadini”. I sindacati puntano il dito contro l’aumento
“mancia” previsto da una legge di Stabilita’ “che per i lavoratori pubblici opera scelte sbagliate, cosi’ come i provvedimenti del governo sulla scuola e sulla Pa: tante norme e poca attenzione al lavoro di chi ogni giorno, con impegno e fatica, è in prima linea per dare un buon servizio alle comunità. Zero considerazione, zero formazione, zero
partecipazione e zero contratti. Il tutto senza risposte né per i precari né per l’occupazione, viste le nuove
intollerabili misure che bloccano il turn over”. “Non ci fermeremo- concludono i sindacati – finché non avremo le
risposte che i lavoratori e il Paese si aspettano e meritano”.
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