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Troppi detenuti nelle carceri italiane e toscane

Toscana, carceri: «Quasi il 50% dei detenuti è dentro per droga, servono misure alternative»

Franco Corleone, garante dei detenuti toscani
Franco Corleone, garante dei detenuti toscani

FIRENZE – E’ la droga, con i reati penali a essa collegati, a portare dietro le sbarre delle carceri toscane una buona metà dei detenuti. Lo sostiene il Garante regionale dei detenuti, Franco Corleone, che invoca misure alternative alla reclusione, le quali, pur esistendo, restano spesso «soltanto sula carta».

TOSSICODIPENDENTI – «In Toscana abbiamo numeri impressionanti – ha spiegato oggi 12 novembre Franco Corleone insieme Corrado Marcetti, direttore della Fondazione Michelucci – perché su 3.247 detenuti abbiamo 1.071 persone recluse per reati legati alla detenzione di stupefacenti e 836 tossicodipendenti. Nelle carceri toscane abbiamo circa il 50% dei detenuti coinvolti in questioni di droghe e per reati legati alla droga. E’ necessario un intervento per modificare la legge attuale in materia».

MALATI – Per Corleone inoltre «un’altra problematica delle carceri toscane è quella della salute, che è di competenza della Regione: l’Ars, l’Agenzia regionale di sanità, dice che solo il 27% dei detenuti nelle nostre carceri è sano. Bisogna superare questa situazione che colpisce un diritto fondamentale per qualsiasi persona, anche per quelle detenute, che è il diritto alla salute».

LE DONNE – Altra questione sottolineata dal garante è quella della detenzione femminile. «In Toscana ci sono solo 134 detenute – ha detto ancora -, sono poche ma stanno male perché è assurda la detenzione delle donne nei carceri maschili e con le stesse modalità della detenzione maschile. Ad esempio a Pisa è stato recentemente ristrutturato il braccio femminile e sono stati fatti dei bagni a vista». Per Corleone «fatta eccezione per i reati più gravi, noi abbiamo un numero così basso di recluse che potrebbe consentire in Toscana la sperimentazione di un modello di esecuzione della pena diverso da quello attuale».

OPG MONTELUPO – Corleone è intervenuto anche sul tema dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. «La Regione Toscana – ha spiegato – ha tre mesi di tempo da ora per arrivare alla chiusura dell’opg e passare al sistema delle rems (le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ndr.). «Abbiamo una legge che prescriveva la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, tra cui quello di Montelupo, il 31 marzo scorso – ha ricordato -. I mesi passano e chi è internato negli opg lo è in maniera illegale e incostituzionale da diversi mesi». Per questo, ha aggiunto, «la magistratura di sorveglianza ha riconosciuto la fondatezza di un reclamo presentato da queste persone. I ‘matti’ hanno rivendicato i loro diritti costituzionali e la magistratura di sorveglianza ha detto che è vero ma che per altri tre mesi possono restare lì. La notifica di questa decisione dovrebbe arrivare in questi giorni». «La Regione Toscana ha dunque questo limite che è insuperabile. Poi la chiusura dell’opg dovrà essere fatta in maniera definitiva».

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