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#la buona scuola, cortei di studenti in tutta Italia. A Firenze flash-mob dei ricercatori universitari

proteste degli studenti
Proteste degli studenti in tutto il Paese contro la riforma della scuola varata dal Governo Renzi

ROMA – In 60 città d’Italia gli studenti della Rete della Conoscenza (Unione degli Studenti – Link Coordinamento Universitario) hanno risposto alla mobilitazione internazionale promossa a livello europeo dall’Obessu e dall’appello «We are in credit».

«Vogliamo tutto #pertutti, privilegi per nessuno» è lo slogan scelto dagli studenti, che nella notte hanno fatto un blitz a Roma di fronte alla sede del ministero dell’Università e della ricerca (Miur), esponendo striscioni. Hanno poi appeso chiavi di cartone ai busti del Pincio: le chiavi della cultura, del diritto allo studio, del reddito e dell’accoglienza che possono aprire – spiegano i giovani – le porte a una società libera da terrorismi, xenofobia e razzismo. Difatti al Miur le chiavi contenevano l’hashtag #porteaperte.

FIRENZE – Hanno manifestato i ricercatori universitari che hanno lanciato palloncini in aria, poi aperto le valigie che portavano e mostrato cartelli in cui spiegavano che non volevano andarsene dall’Italia: questo il flash mob organizzato oggi dai ricercatori e dai precari dell’ateneo fiorentino di fronte alla sede del rettorato. «All’estero assumono ricercatori, qua no – hanno spiegato alcuni di loro – ed è assurdo, uno spreco di risorse, vivere in un paese che ti forma perché tu vada a portare la tua professionalità altrove». Insieme ai ricercatori, al presidio c’erano anche tecnici amministrativi, in protesta per il rinnovo del contratto, scaduto dal 2009, e studenti, arrabbiati per i tagli del diritto allo studio. E alla manifestazione si è fermato brevemente anche il rettore, spiegando di condividere, sostanzialmente, le ragioni delle proteste.

ROMA – Gli studenti medi stamattina si sono radunati alla stazione Piramide, a partire dalle 9.30, sfidando la questura che non aveva autorizzato il corteo adducendo come motivazione il rafforzamento delle misure anti terrorismo. Dopo una trattativa con le forze dell’ordine, sono partiti alla volta del Miur. «Siamo in piazza innanzitutto perché pensiamo ci sia un diritto basilare, che è quello allo studio, che viene negato perché non viene finanziato» ha raccontato Aron Vinci, uno studente del liceo Virgilio di Roma che fa parte dell’assemblea dei coordinamenti studenteschi.

MILANO – A Milano poco più di 150 persone, partite da piazza Cairoli, hanno raggiunto Palazzo Marino scaricando una carriola di macerie di fronte alla porta d’ingresso in segno di protesta. La manifestazione si è poi diretta al consolato francese, in zona Moscova, dove gli studenti hanno reso omaggio alle vittime di Parigi deponendo un mazzo di fiori.

La riforma della buona scuola e la situazione dell’università sono dunque messe sotto accusa dal mondo della conoscenza, dagli studenti ai professori, dai ricercatori universitari ai tecnici di laboratorio agli impiegati amministrativi. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, hanno ancora molto da lavorare in questo settore, anche se possono vantare l’assunzione di decine di migliaia di precari della scuola, fra i quali la stessa moglie del premier, Agnese Landini Renzi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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