Toscana, vitalizi dei consiglieri regionali: scatta il divieto di cumulo. Ecco i nomi di tutti coloro che li percepiscono
FIRENZE – Per i consiglieri regionali della Toscana che hanno maturato vitalizi nelle precedenti legislature è stato stabilito il divieto di cumulo. Non potranno cioè sommare il vitalizio maturato in passato con altri vitalizi di cui ciascuno di essi sia eventualmente destinatario perché è o è stato parlamentare nazionale, parlamentare europeo oppure anche consigliere in altre regioni italiane.
Lo ha stabilito oggi 19 novembre la commissione Affari istituzionali, che ha licenziato la proposta di legge che modifica il testo unico delle norme sui consiglieri regionali e sui componenti della Giunta regionale. «La commissione ha espresso oggi all’unanimità parere favorevole su una proposta di legge estremamente importante – ha dichiarato il presidente Giacomo Bugliani (Pd), al termine dei lavori -, che rappresenta un risultato fondamentale per il contenimento dei costi della politica». Ora il provvedimento dovrà andare in Aula per il voto definitivo.
Pubblichiamo di seguito l’elenco completo di tutti i consiglieri regionali toscani che percepiscono il vitalizio, aggiornato al 31 ottobre 2015, così come appare, essendo un documento pubblico,sul sito web dell’Assemblea di Palazzo Panciatichi. Il divieto di cumulo scatta soltanto per chi fra essi ha maturato già, oltre al vitalizio toscano, anche quello parlamentare o di altra origine. Fra questi ci sono senz’altro nomi illustri di politici toscani. Come, ad esempio, Stefano Passigli, Lelio Lagorio, Michele Ventura, Giuseppe Matulli, Paolo Bartolozzi, Ivo Butini, Roberto Barzanti, Giulio Quercini, Eduardo Bruno, Piero Angelini.
La Regione Toscana aveva già abolito il vitalizio: da questa legislatura, cioè, nessun consigliere regionale lo percepisce. Oggi si è aggiunto il divieto di cumulo tra i vitalizi maturati dai consiglieri regionali nelle precedenti legislature.
Nella scorsa legislatura sono state varate diverse misure per contenere i costi della politica, da parte del Consiglio regionale. Oltre all’abolizione del vitalizio, è stata introdotta una disciplina più restrittiva sull’età necessaria per avere diritto all’assegno e il requisito di un livello minimo di contribuzione fissato in cinque anni.
Pierluigi
Spero che non ci sia una riunione straordinaria del consiglio regionale, come avvenne anni addietro, quando La Nazione pubblicò le retribuzioni dei regionali. (un saluto a chi redasse l’articolo)
Alla faccia di chi riceve mille euro di pensione al mese!