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Fisco: con la deduzione delle spese per colf e badanti si creerebbero 104.000 nuovi posti di lavoro

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ROMA – Con la deduzione delle spese per colf, badanti e baby sitter “si arriverebbe a far emergere 340.000 occupati irregolari nel settore e si creerebbe un’occupazione aggiuntiva diretta per 104.000 collaboratori domestici”. Questi i dati di una ricerca del Censis, ‘Sostenere il welfare familiare’, commissionata da Assindatcolf. In questo modo si produrrebbero anche effetti indiretti, continua la ricerca, “con nuova occupazione creata in altri settori (80.000 addetti), gettito fiscale e contributivo aggiuntivo e anche un gettito Iva aggiuntivo derivante dai nuovi consumi delle famiglie determinati dalla disponibilità di reddito collegato alla deduzione”.

IRREGOLARI – All’interno del settore dei collaboratori familiari resta ampia la quota di lavoro irregolare, che – continua il Censis – “interessa circa il 55% dei lavoratori domestici, pari a 876.000 unità. Solo nel 2001 l’incidenza del lavoro sommerso superava però l’80%”. Le famiglie, infatti, hanno assunto negli ultimi anni la caratteristica di datori di lavoro sempre più trasparenti, grazie alle operazioni culturali, fiscali e normative tese a sensibilizzarle. Anche se, come segnalano Censis e Assindatcolf, “restano ancora ampi i margini per una maggiore trasparenza, con risvolti positivi per i lavoratori a domicilio, per il sistema economico nel complesso e prima di tutto per le famiglie stesse”.

ESPANSIONE – Il settore ha anche un forte potenziale di espansione inespresso. Se fossero nelle condizioni economiche per farlo, sarebbero infatti “altri 2,9 milioni (il 12,1%) le famiglie che potrebbero attivare una domanda di servizi domestici”, sottolinea il Censis. D’altra parte, secondo il rapporto, “il 65,5% delle famiglie sarebbe molto o abbastanza d’accordo sulla possibilità di dedurre fiscalmente alcune spese per il welfare, sostenute direttamente di tasca propria”.

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