Elezioni, Renzi alla direzione Pd: «Primarie day» il 20 marzo. Ma Pisapia non ci sta
ROMA – Nella direzione Pd si è discusso di unità del partito e di primarie. Renzi infatti ha chiesto «una moratoria sulle primarie» per scegliere i candidati delle prossime amministrative di primavera, perchè gli italiani non abbiano l’impressione che mentre avanza la minaccia terrorista il Pd passa il tempo a parlarsi addosso.
Infatti in seno al partito erano nate aspre olemiche in seguito alla proposta dei vicesegretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani di escludere dalle primarie per la scelta dei sindaci alle prossime amministrative gli ex primi cittadini, come Antonio Bassolino e Ignazio Marino. L’opposizione interna ha subito reagito, tanto che Renzi è stato costretto a rinviare il dibattito: si deciderà a metà gennaio. Renzi però annuncia che, nonostante le perplessità del Pd milanese (già fissate le elezioni di schieramento per il 7 febbraio) e della minoranza, ci sarà un unico «primarie Day» il 20 marzo. Non è il tempo delle polemiche, è il tempo di dimostrare che, di fronte a sfide a dir poco «intense», il Pd ha «spirito di comunità», sa essere unito.
Aperta la discussione, subito Giuliano Pisapia afferma che a Milano restano fissate al 7 febbraio: quella data è stata già decisa «con la coalizione» e solo se son tutti d’accordo, avverte il sindaco uscente, si potrà cambiare. Si comincia bene…