Firenze, scontrini di Renzi: la Corte dei Conti archivia. Ma la battaglia fra Grassi e Nardella continua
FIRENZE – La Corte dei conti della Toscana ha archiviato definitivamente l’inchiesta aperta sulle spese di rappresentanza sostenute dal Comune di Firenze all’epoca del mandato di Matteo Renzi sindaco: la vicenda dei cosiddetti scontrini. La Procura contabile non ha evidenziato alcuna irregolarità o anomalia nei giustificativi di spesa.
IL SINDACO – «La pronuncia del procuratore regionale della Corte mette la parola fine a una meschina campagna diffamatoria» ha dichiarato il sindaco Dario Nardella. L’archiviazione «è un’ottima notizia – ha detto Nardella – Siamo sempre stati convinti della correttezza dei nostri comportamenti, sia nel mandato Renzi che nel mio. Per questo avevamo consegnato tutte le documentazioni relative agli anni 2009-2014».
IL CONSIGLIERE – Tommaso Grassi, consigliere comunale di Sel che aveva chiesto di visionare gli scontrini delle cene, vedendosi opporre un rifiuto dai dirigenti di Palazzo Vecchio, contrattacca: «Ora non ci sono più scuse. Devono darmi copia degli scontrini di Renzi. Non ci sono veti né inchieste. Entro domani devono consegnarmeli». «Non ho mai ipotizzato che ci fossero illegalità e irregolarità gravi dal punto di vista giudiziario – ha spiegato Grassi – Non è il mio compito. Ho chiesto e ora pretendo di valutare l’opportunità morale, etica, politica di tali spese controllandole una a una». Agli elettori «a tutti i cittadini e le cittadine dobbiamo una trasparenza che è mancata troppo a lungo». Il 5 dicembre, ricorda Grassi, «scadono i tempi per il ricorso al Tar. Se domani non mi forniscono le copie a cui ho diritto procederò a formalizzarlo senza esitazione».