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Scandicci, scuola magistrati di Castel Pulci: servono più “laici”. L’appello di Valerio Onida

La scuola nazionale magistrati di Castel Pulci, a Scandicci
La scuola nazionale magistrati di Castel Pulci, a Scandicci

SCANDICCI – Nella Scuola superiore della magistratura (Ssm), in funzione ormai da tre anni nella villa di Castel Pulci a Scandicci, bisogna riequilibrare nell’ organo direttivo la presenza dei magistrati e quella dei ‘laici’, ossia i consiglieri non legati al sistema
giudiziario. Ne è convinto il presidente emerito della Consulta, Valerio Onida, secondo il quale oggi “c’è un certo squilibrio perché i magistrati sono pienamente operanti, i ‘laici’ no, e la loro capacità di incidenza e il loro contributo alla Scuola è obiettivamente molto minore”.

“Mi auguro – ha proseguito Onida – che in futuro si possano sempre integrare meglio questi apporti”. A questo proposito, ricordando come l’Ssm debba “favorire la formazione della
cultura dei magistrati, non solo tecnico-giuridica”, Onida ha concluso augurandosi che presto “ci sia un organo dirigente della scuola in cui sempre più si rispetti questa integrazione tra competenze e prospettive”.

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