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Stefano Mugnai 40x40

Treni per i pendolari in Toscana: più lenti e più cari

Più cari, più lenti: così i treni del servizio regionale toscano gestito da Trenitalia Spa viaggiano verso il 2016. Forti della delibera della giunta regionale della Toscana, che stabilisce un incremento medio del 3% delle tariffe per il 2016. Se all’aumento corrispondesse un miglioramento del servizio probabilmente si accetterebbe. A capo chino, visto che già biglietti e abbonamenti non costano certo uno scherzo benché in cambio si ricevano prestazioni trasportistiche da primi del Novecento. Invece qui si aumenta col solo obiettivo di incamerare i soldi del fondo nazionale.

Su come e se verranno impiegati e investiti tutto tace. Intanto, nell’ultimo anno abbiamo patito disservizi e disfunzioni di tutti i generi, e ciò è comprovato dall’attribuzione del superbonus di ristoro che altrimenti non sarebbe mai stato erogato. Si è rotto di tutto, dai convogli alle linee elettriche. Ci sono stati ritardi, è piovuto nei vagoni, ci siamo congelati o arroventati a seconda della stagione, siamo stati dirottati da una linea all’altra e confusi da annunci e promesse… e ora l’unica cosa concreta che arriva cos’è? L’aumento tariffario.

L’obiettivo regionale di ottenere un aumento medio del 3% a – con la conseguente attribuzione alla Regione Toscana dell’intera quota di premialità del Fondo Nazionale Trasporti anche per l’annualità 2016 – sarà raggiunto attraverso modulazioni che prevedono l’incremento del 3,46% del prezzo dei biglietti di corsa semplice, del 1,96% di quello degli abbonamenti ordinari e del 1,89% del costo degli abbonamenti Isee. Ripeto: mi sembra un altro calcio ai pendolari. Che continuano a pagare per servizi pessimi.


Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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