Sicurezza: Firenze, Prato e Lucca nella top ten dei reati. In Italia se ne denunciano 7.700 al giorno e 320 l’ora
ROMA – Gli attentati in altri Paesi, le tensioni geopolitiche, le “ondate” migratorie e di rifugiati, la disoccupazione, l’estendersi dei disagi da reddito privato insufficiente, la dilatazione della povertà hanno contribuito a creare una preoccupazione sociale di insicurezza anche in Italia, alla quale il governo fatica a rimediare.
CRIMINALITÀ – In questo quadro si vanno differenziando anche le manifestazioni di criminalità. Nelle strade la rafforzata visibilità “fisica” di agenti e militari in divisa – per prevenire atti di terrorismo – influisce nel determinare il calo statistico dei casi di furti d’auto, scippi e rapine (queste ultime risultano di un decimo meno frequenti che nel 2013). Diverso il caso dei borseggi, che aumentano di numero, (+8%), e dei furti negli appartamenti e nelle botteghe (saldo attivo per un paio di punti). Quindi la criminalità predatoria ha un posto rilevante nello scenario della delittuosità del 2014 in Italia, anche se si pone in controtendenza rispetto al complesso dei reati.
REATI – Quelli denunciati infatti calano, secondo le elaborazioni del Sole 24 Ore basate sui dati 2014del Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. Lo scorso anno infatti sono stati denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria circa 2,8 milioni di reati, oltre 7.700 reati al giorno, circa 320 all’ora. Il fenomeno è in calo rispetto al 2013, quando si erano sfiorati i 2,9 milioni. Resta, appunto, la piaga dei furti che – con quasi 1,58 milioni di denunce – pesano per oltre la metà sul complesso dei reati: nel 2014 sono cresciuti lievemente (+1,2%), con punte però superiori in alcune tipologie: +8,12% i furti con destrezza – i borseggi – (quasi 180mila denunce) e quasi +2% quelli in casa (256mila). Calano invece gli scippi (- 4,5% ), le rapine che arretrano del 10%, le truffe e le frodi informatiche (-5,23% ).
ZONE – Quanto alle zone più colpite, a fronte di una media nazionale di circa 4.600 denunce ogni 100mila abitanti a livello provinciale il record “negativo” spetta a Milano che supera gli 8mila casi; seguono Rimini con 7.945 e Bologna con 7.420, seguite di poco da Roma con 6.400; Firenze si pone al 7° posto con 6.084, Prato all’8° con 5.972, Lucca al 10° con 5.656. La Toscana ha così il non invidiabile primato di contare su tre città fra le prime 10, così come l’Emilia Romagna.
TIPOLOGIA – Quanto ai tipi di reato, per gli scippi Prato resta al 5° posto in Italia, pur registrando un calo del 35%, Lucca si pone al 5° posto per i furti in abitazione, con un +7,6%, mentre Massa appare fra le cinque città più tranquile in materia di estorsione.
Queste statistiche generano ogni anno polemiche, si basano sulle denunce e si sa che in alcune zone del nostro paese la gente ormai certi reati non li segnala più alle Forze dell’ordine: la legislazione buonista e l’applicazione che ne fa la magistratura hanno determinato una sorta di rassegnazione nei nostri cittadini. Ma occorre intervenire, porre un freno alla criminalità diffusa anche attraverso la certezza della pena, se no rischiamo una deriva che le sinistre sprezzantemente definiscono populista, ma che si può ritenere invece realista. L’esempio della Francia sta lì a ricordarcelo.