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E’ morto Riccardo Marasco, Firenze perde il suo menestrello

Riccardo Marasco
Riccardo Marasco

FIRENZE – E’ morto Riccardo Marasco, cantautore e menestrello vernacolare fiorentino. Marasco era nato a Firenze nel 1938 e il 29 ottobre scorso aveva compiuto 77 anni. Il musicista era noto soprattutto per le canzoni ironiche dedicate a Firenze e alla sua terra come «L’alluvione», «La lallera», «La Teresina», «La Wanda» e «Vassallo».

In tutte le sue canzoni il musicista toscano ha raccontato l’amore per la storia della propria terra, come nel caso de «L’ammucchiata», una lunga descrizione di un’orgia a cui partecipano i più grandi nomi del potere fiorentino e della cultura rinascimentale. Tra gli album anche «Alè Viola!» una descrizione ironica del mondo del calcio e della tifoseria viola, e, tra i suoi ultimi lavori, «Un bacione a Spadaro», presentato nel 2015 al Teatro Puccini di Firenze.

L’album d’esordio dal titolo «Firenze sboccata» è datato 1969 e nasce dalle registrazioni dall’omonimo spettacolo presentato al Teatro degli Artigianelli di Firenze lo stesso anno. Ha inciso 17 album e si è dedicato anche molto al teatro in vernacolo come cantastorie, cabarettista e musicista.

Unanime il cordoglio della città, anche a livello istituzionale. «Con Marasco se ne va una voce caratteristica di Firenze – sottolinea il sindaco Dario Nardella -, un cantante-menestrello che ha regalato alla città alcune canzoni e alcune interpretazioni che l’hanno resa famosa e una persona irriverente e al tempo stesso arguta, capace di divertire con ironia». «Questa notizia mi ha sconvolto – dice il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani -. Ho perso una persona cara, un amico, uno dei volti migliori di Firenze. Interprete autentico del canto popolare fiorentino, ricordo benissimo quando nell’ambito degli scambi culturali del gemellaggio con la città di Kyoto i giapponesi preferirono Riccardo Marasco alla mostra di alcuni quadri esposti agli Uffizi. Pochi giorni fa avrebbe dovuto aprire la Festa della Toscana con un concerto nella Sala delle Feste».

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