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Decreto salva-banche, a Roma sotto la Banca d’Italia la protesta dei risparmiatori. Appello a Papa Francesco

Roma, 22 dicembre 2015, davanti a Bankitalia la protesta dei risparmiatori
Roma, 22 dicembre 2015, davanti a Bankitalia la protesta dei risparmiatori

ROMA – L’austera facciata di Palazzo Koch, uno dei più prestigiosi della capitale, non aveva forse mai visto sotto le sue finestre una protesta così esasperata da parte di circa 200 risparmiatori italiani, di cui una trentina da Empoli, territorio dove risiedono molti cittadini che hanno perso i risparmi in Banca Etruria.Cartelli, striscioni e slogan senza appello: «La Banca d’Italia e i governanti, di soldi nostri ne han rubati tanti», oppure «Banca d’Italia, Consob, Kpmg dovevano controllare e assieme a loro si sono messi a mangiare».

Critiche feroci provenienti proprio coloro che i felpati funzionari dell’istituto guidato in passato da personalità come Guido Carli e Carlo Azeglio Ciampi dovrebbero difendere dai soprusi delle banche. Eppure, quasi per una legge da contrappasso dantesco, artigiani, impiegati, piccoli commercianti e imprenditori si sono dati appuntamento stamani 22 dicembre davanti alla sede di via Nazionale.

Tutti accomunati dall’essere risparmiatori penalizzati dal decreto salva banche del governo Renzi, che a novembre ha consentito di evitare il crac di Banca Etruria, CariFerrara, Banca delle Marche e CariChieti, ma a un prezzo alto: il salasso rifilato – in base alle nuove normative europee – ai detentori di obbligazioni subordinate e azioni degli istituti di credito messi in salvo, chiamati a risarcire la loro parte per impedire il crac.

La protesta davanti a Palazzo Koch è stata regolata in modo inedito dalla questura di Roma: la polizia ha bloccato il corteo dei risparmiatori davanti al Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale, consentendo poi a gruppi di una decina di persone alla volta, una sorta di delegazioni a turno, di raggiungere i portoni di Bankitalia.

Roma, un momento del sit-in di protesta dei risparmiatori
Roma, un momento del sit-in di protesta dei risparmiatori

«Siamo stati truffati, è una vergogna», hanno gridato coloro che avevano sempre creduto di potersi fidare delle piccole e medie banche del proprio territorio «come del parroco». Ma ora «Banca d’Italia e Consob = Isis», si legge su un cartello, mentre su un altro è scritto: «Rivogliamo tutti i soldi che ci avete rubato». I manifestanti sono stati ascoltati dall’esponente del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, che ha espresso solidarietà nei loro confronti. Dal canto suo il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, presentando il bilancio di fine anno sulle attività del dicastero, ha dichiarato: «Stiamo lavorando per istituire nelle prefetture dei comitati di coordinamento, che coinvolgano le associazioni bancarie e dei consumatori, per prevenire le truffe finanziarie, delle banche e del credito, soprattutto ai danni degli anziani».

I cittadini del Comitato Vittime Salva Banche, o iscritti alle associazioni Adusbef e Federconsumatori hanno comunque inviatouna lettera-appello a Papa Francesco: «Confidiamo in Lei caro Papa Francesco, per aiutarci a far comprendere a governanti sordi e ciechi, a tecnocrati, cleptocrati europei di Troika e Bce che stanno portando il mondo verso la catastrofe, che non può essere il paradigma dell’arbitrato affidato a foglie di fico a restituirci la dignità, ma il risarcimento integrale dei nostri beni espropriati».


Domenico Coviello

Giornalista

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