Arezzo, Banca Etruria: 4.680 clienti hanno perso 60 milioni di euro
AREZZO – Con la chiusura dell’annus horribilis 2015 Banca Etruria volta pagina. Mercoledì 30 dicembre, infatti, la Banca d’Italia ha annunciato la messa in vendita dei quattro nuovi istituti di credito, le cosiddette «banche-ponte», nate dal salvataggio operato per decreto dal governo di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti.
CASI LIMITE – Ad Arezzo, oggi 30 dicembre, è intervenuto il commissario e presidente delle quattro nuove banche, Roberto Nicastro. «In Banca Etruria i casi di risparmiatori che hanno perduto più del 50% del loro patrimonio sono 680, poi ce ne sono 1.000 che stanno in una fascia di mezzo e 3.000 che hanno perduto tra l’1% e il 29% – ha spiegato -. In tutto i 680 casi limite hanno perduto 17 milioni di euro». «Una cifra che dovrebbe rientrare pienamente nei 100 milioni di euro predisposti dal fondo governativo – ha precisato Nicastro -. La nuova banca può agire solo in questa direzione».
SOFFERENZE – L’analisi della situazione «pregressa» di Banca Etruria, è stato chiarito, ha portato a evidenziare sofferenze per ben 4.680 risparmiatori, per un totale complessivo di 60 milioni di euro, di cui, come detto, i 17 per i casi limite, che saranno inseriti in una lista di priorità.
RISARCIMENTI – Circa l’avvio delle procedure di risarcimento ai clienti che hanno perso i risparmi, è stato ricordato che vi sta lavorando una apposita task force costituita in banca. Il decreto «salvabanche» del governo comunque non prevede che l’accertamento delle responsabilità spetti alle nuove banche sorte dalle ceneri di quelle vecchie. «Per il futuro il punto fondamentale resta il risanamento di Banca Etruria che a questo punto è totale», ha sottolineato Nicastro.
INTERESSE – E ora, per la nuova Banca Etruria «sono già una trentina le manifestazioni di interesse da gruppi italiani ed esteri». La vendita è prevista in tempi brevi, forse già a primavera 2016.
CIVITAVECCHIA – Stamani si è tenuta una dura protesta in centro storico a Civitavecchia, davanti alla sede della Bpel (Banca popolare dell’Etruria e del Lazio). Nella città laziale un mese fa si è tolto la vita, dopo aver perso tutti i suoi risparmi, Luigino D’Angelo, pensionato di 68 anni, da decenni cliente di Banca Etruria. Decine di persone, coordinate dal Codacons, hanno scandito slogan ed esposto striscioni, al grido di: «È una vergogna». L’associazione dei consumatori ha chiesto ai vertici dell’istituto di credito di visionare i documenti relativi ai risparmi dei clienti. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, è entrato in banca chiedendo che fosse concesso l’ingresso anche ai giornalisti, negato però dalle forze dell’ordine.