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Marò, The Telegraph: «Italia e India trattano in segreto, Girone potrebbe tornare a casa»

I due marò
I due marò: da sinistra Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

NEW DELHI – India e Italia sarebbero segretamente al lavoro per definire una «roadmap» che permetta di mettere fine a quattro anni di tensioni diplomatiche fino a oggi senza soluzione legate alla vicenda dei due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Come è noto i due sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio 2012.

Lo scrive il quotidiano inglese The Telegraph. Citando «tre alti responsabili» indiani, il giornale premette che l’eventuale accordo «comporterà che ognuna delle parti accetti richieste chiave dell’altra» e aggiunge che comunque «il negoziato non dovrà in alcun modo interferire con gli aspetti legali del caso esaminato dalla Corte suprema indiana e dalla Corte permanente di arbitrato dell’Aja (Cpa), e che non si proporrà di raggiungere accordi extra giudiziari».

Se la trattativa avrà successo, l’India «non si opporrà a una richiesta italiana davanti alla Corte suprema di permettere a Salvatore Girone di ritornare in Italia».

Ma prima di questo, scrive il quotidiano britannico, l’Italia dovrà impegnarsi a ritirare le sue obiezioni all’adesione dell’India a quattro importanti organismi di controllo sulle modalità di esportazione degli armamenti: Nuclear Suppliers Group (Nsg), Missile Technology Control Regime (Mtcr), Wassenaar Arrangement e Australia Group.

Una seconda condizione che New Delhi pone per il raggiungimento dell’intesa sarebbe, sempre secondo le fonti citate dal giornale, un allentamento delle pressioni esercitate
da Roma sull’Unione europea (Ue) per non accelerare un accordo commerciale con l’India.
Infine l’Italia dovrebbe impegnarsi davanti alla Corte suprema a rimandare Latorre e Girone per un processo in India qualora la Cpa si esprimesse a favore di essa sul tema della giurisdizione.

AGGIORNAMENTO ORE 19.25

«L’Italia continuerà a fare valere le proprie ragioni nella sede arbitrale» sul caso marò, è la replica della Farnesina. Il governo ha attivato l’arbitrato internazionale lo scorso 26 giugno e nelle prossime settimane si discuterà la richiesta italiana di far rientrare il fuciliere Girone per tutta la durata della procedura.

Come noto, in agosto, il Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo ha ordinato la sospensione delle due giurisdizioni nazionali a carico dei fucilieri di Marina. I passi successivi del procedimento internazionale riguardano la discussione nelle prossime settimane delle misure provvisorie per le quali il 12 dicembre scorso l’Italia ha depositato una richiesta al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d’Arbitrato de L’Aja. Con tale atto si è richiesto al Tribunale Arbitrale appena costituitosi di autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi per tutta la durata della procedura arbitrale in corso fra le Parti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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