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Mattarella, primo discorso di fine anno: «Troppi giovani senza lavoro, e l’evasione fiscale è inaccettabile»

Sergio Mattarella durante il suo discorso di fine anno
Sergio Mattarella durante il suo discorso di fine anno 2015

ROMA – Un’atmosfera e un messaggio di vicinanza, diretto, familiare, informale. Così la sera di giovedì 31 dicembre 2015 il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha intrapreso il suo primo discorso di fine anno del suo Settennato. Un cittadino tra i suoi concittadini, il neo-presidente eletto quest’anno. Mattarella ha lasciato le stanze ufficiali del Quirinale e ha parlato agli italiani non seduto dietro una scrivania ma dal salotto dei suoi appartamenti privati, posti al terzo piano.

LAVORO – «Questa sera non ripeterò le considerazioni che ho fatto, giorni fa, incontrando gli ambasciatori degli altri Paesi in Italia sulla politica internazionale – ha esordito il Presidente -, e neppure quelle svolte con i rappresentanti delle nostre istituzioni. Stasera vorrei dedicare questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno. Il lavoro anzitutto». «L’occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l’uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani».

GIOVANI – «Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria», sottolinea il presidente. «Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia. Penso all’insufficiente occupazione femminile», conclude Mattarella.

EVASIONE FISCALE – Duro monito, poi, del Capo dello Stato contro l’evasione fiscale che, ricorda Sergio Mattarella, «vale 7,5 punti di Pil. Soltanto dimezzando l’evasione si potrebbero creare oltre 300.000 posti di lavoro».

SMOG – «In questi giorni avvertiamo allarme per l’inquinamento. Il problema dell’ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale», ha affermato, augurando che si «affronti» il tema «con un comune impegno da parte di tutti».

TERRORISMO, VALERIA SOLESIN – «Il terrorismo ci vuole impaurire e condizionare. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte. Con questo spirito abbiamo sentito, tutti, la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia di Valeria Solesin» ha dichiarato, ricordando la giovane 28enne veneta fra le vittime dell’attentato di Parigi del 13 novembre al teatro Bataclan.

IMMIGRATI – «Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare. Può farlo con maggiore efficacia l’Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza». «Occorrono regole comuni per distinguere chi fugge da guerre o persecuzioni e ha, quindi, diritto all’asilo, e altri migranti che vanno invece rimpatriati, sempre assicurando loro un trattamento dignitoso», aggiunge il presidente. «L’Italia ha conosciuto bene, nei due secoli passati, la sofferenza e la fatica di chi lascia casa e affetti e va, da emigrante, in terre lontane. Il nostro è diventato, da alcuni anni, un Paese di immigrazione».

ILLEGALITA’ – «Vi è, poi, l’illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere. Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta». E «la quasi totalità dei nostri concittadini crede nell’onestà. Pretende correttezza». «I più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge».

DONNE – Sergio Mattarella rivolge poi nel suo messaggio di fine anno un «pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane». «Fanno fronte – dice – a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre assicurata; a volte persino con soprusi o violenze». E cita tre figure «emblematiche: Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern di Ginevra, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, Nicole Orlando, l’atleta paralimpica che ha vinto quattro medaglie d’oro. Nominando loro – spiega il Presidente – rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane»


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Domenico Coviello

Giornalista

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