Borse: la Cina crolla (-7%). Male Milano (-3,2%) e l’Europa. Bruciati 264 miliardi
MILANO – I dati in calo dell’attività manifatturiera cinese, scesa a dicembre, secondo le statistiche diffuse sabato, per il quinto mese consecutivo, hanno causato un crollo della borsa cinese e la caduta, a catena, della altre borse mondiali. Shanghai e Shenzhen che hanno chiuso oggi anticipatamente gli scambi dopo una flessione del 7% .
Il crollo delle Borse cinesi ha contagiato prima tutte le Borse asiatiche, a partire da Tokyo, con l’indice Nikkei che ha perso 582,73 punti (-3,06%) a quota 18.450,98. Poi è toccato alla Borse europee e a quelle statunitensi. Il Dow Jones ha fatto segnare la peggior apertura degli ultimi 84 anni. In profondo rosso anche Milano (-3,2%), Parigi (-2,47%), Francoforte (-4,28%) e Londra (-2,39%). L’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 2,68%, che equivale a 264 miliardi di euro bruciati in una seduta.
Il titolo Ferrari, debuttante a Piazza Affari, ha tenuto bene, archiviando la seduta a 43,67 euro, in aumento rispetto ai 43 euro dell’avvio.