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Governo: premierato all’italiana, quando le opposizioni votano con l’esecutivo

Il Consiglio dei ministri
Il Consiglio dei ministri

A molti forse è sfuggito che –da quando i Governi sono stati investiti dal Presidente (Napolitano), e non sono nati in conseguenza di consultazioni elettorali – esiste una sorta di maggioranza allargata e trasversale, che emerge soprattutto consultando le cifre a disposizione del Parlamento. Dalle quali risulta che forse per troppe volte le opposizioni hanno votato insieme con il governo.

OPENPOLIS – Tutte cifre che emergono dal MiniDossier «Premierato all’Italiana», diffuso da Openpolis, osservatorio civico della politica impegnato per l’accesso alle informazioni pubbliche. Non solo, la maggior parte dei provvedimenti approvati sono quelli proposti dall’esecutivo, mentre quelli d’iniziativa parlamentare sono ridotti al lumicino. Il dibattito, complice il ricorso ricorrente alla «fiducia», (Renzi l’ha posta sul 34% delle leggi approvate) è quasi un ricordo e la gran massa di quello che «passa» sono ratifiche di trattati internazionali. I parlamentari lavorano e «producono» poco.

PREMIERATO – Sotto il titolo «Governo piglia tutto» Openpolis pone l’accento sul fatto che l’esecutivo fa molte più leggi del Parlamento e in un terzo del tempo. Delle leggi presentate nell’attuale legislatura, infatti, oltre l’80 per cento sono d’iniziativa governativa, l’iniziativa parlamentare si riduce in modo sconsolante tra l’11 e il 18. Significativo poi il fatto che tutti i provvedimenti più importanti siano proposti dal governo (economici, riforme, modifiche costituzionali, politica estera). Al parlamento restano le parti marginali, come l’istituzione di commissioni, monumenti e celebrazioni, ratifiche di trattati e deleghe al governo.

VELOCITÀ delle leggi. I tempi per completare l’iter di una legge non dipendono da questioni tecniche o istituzionali – il bicameralismo incide poco – quanto dalla volontà politica. Ecco il perchè di grandi differenze: sono bastati appena 13 giorni per la Ratifica del trattato di risoluzione unica (più veloce), mentre ne sono serviti 871 per la legge sull’agricoltura sociale (più lenta). In media un provvedimento d’iniziativa parlamentare necessita del triplo del tempo di un provvedimento governativo.

TIPOLOGIA degli atti. Il Governo quindi fa molte più leggi del Parlamento e in un terzo del tempo. Come detto all’iniziativa parlamentare restano aspetti secondari e quasi di routine.

FIDUCIA – Il piccolo spazio riservato al Parlamento è reso ancora più misero dal ricorso al voto di fiducia dal parte del governo. Con Letta il 27% delle leggi è passato col voto di fiducia , ma la percentuale è salita al 34% con Renzi. Inoltre i provvedimenti più controversi hanno richiesto anche più di un voto di fiducia. Negli ultimi anni il record è delle Riforma Fornero durante il governo Monti con ben 8 voti di fiducia.

GRUPPI – Che sia la stagione delle larghe intese lo si può vedere dal comportamento dei diversi gruppi nei voti finali delle leggi. Ovviamente i partiti presenti al governo hanno tutte percentuali di sostegno vicine al 100%, da notare è invece il contributo dato dagli altri gruppi. Le opposizioni non fanno una bella figura. Analizzando i voti al Senato durante il governo Renzi, si nota come Conservatori e Riformisti, Al-A, Gal e Forza Italia abbiano sostenuto oltre il 70% delle leggi. Le percentuali si abbassano ma restano comunque importanti con la Lega (51%) e M5S (41%).

Da quest’analisi si comprende come in Italia per ora non ci sia la prospettiva di un’alternativa credibile al rottamatore, che va avanti spedito senza particolari ostacoli. Anche se all’orizzonte si affacciano il provvedimento sulle unioni civili e il referendum istituzionale, che forse procureranno qualche grattacapo al premier.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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