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Lavoro: nel 2015 mezzo milione di disoccupati in meno. Cala anche la percentuale dei giovani (-1,2%). Ma il problema resta gravissimo

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ROMA – Quasi mezzo milione di disoccupati in meno in un anno. Secondo le stime preliminari dell’Istat, a novembre, la disoccupazione ha registrato un forte calo annuo: -14,3%, pari a -479 mila persone in cerca di lavoro. Il tasso, già in calo da luglio, diminuisce ancora nell’ultimo mese di 0,2 punti percentuali arrivando all’11,3%. Sempre su base annua, il tasso di disoccupazione è calato sia per gli uomini (-1,4 punti percentuali) che per le donne (-2,3 punti). Si tratta del calo maggiore dal 2012. Ecco, prima di procedere mettiamo però un punto fermo: la situazione dell’occupazione resta assai grave. Il lavoro vero, quello che ha fatto crescere l’Italia fino al 2008, non c’è. E in Europa il nostro Paese è fanalino di coda, stenta ad agganciare la ripresa proprio per la mancanza di occupazioni che diano a giovani e meno giovani un futuro meno incerto.

GIOVANI – Detto questo, andiamo a vedere le cifre. Che fanno vedere un calo della disoccupazione giovanile. Secondo le stime preliminari dell’Istat, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è sceso al 38,1%, in diminuzione di 1,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Si tratta del dato più basso dal giugno del 2013, ossia da oltre due anni.L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,8% (cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza diminuisce a novembre di 0,4 punti percentuali. Nell’ultimo mese il tasso di occupazione e il tasso di inattività tra i 15-24enni crescono entrambi di 0,2 punti.Su base mensile, i disoccupati under 25 sono calati di 22mila unità, mentre gli occupati sono aumentati di 11mila unità.

OCCUPAZIONE – La crescita dell’occupazione nel mese di novembre, spiega l’Istat, e’ determinata dall’aumento dei dipendenti permanenti e degli indipendenti, mentre calano i dipendenti a termine. Dopo la crescita osservata dall’inizio dell’anno al mese di agosto (+1,3%, pari a oltre 200 mila dipendenti) e il calo a settembre (-0,2%), negli ultimi due mesi la stima dei dipendenti rimane sostanzialmente invariata. Il risultato e’ sintesi della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,3% a novembre, pari a +40 mila) e del calo di quelli a termine (-1,3%, pari a -32 mila). Gli indipendenti registrano nell’ultimo mese un aumento dello 0,5% (+28 mila). Nel periodo settembre-novembre 2015 i dipendenti aumentano dello 0,1% (+22 mila) rispetto ai tre mesi precedenti, la crescita interessa sia i dipendenti a tempo indeterminato (+0,1%) sia quelli a termine (+0,5%). Nello stesso periodo gli indipendenti diminuiscono dello 0,6% (-34 mila). Rispetto a dodici mesi prima, i dipendenti crescono dell’1,5% (+247 mila), spiegando interamente la crescita dell’occupazione nei dodici mesi, mentre gli indipendenti diminuiscono dello 0,7% (-41mila). Tra i dipendenti, quelli permanenti crescono dell’1,0% (+141 mila) e quelli a termine del 4,5% (+106 mila).

RENZI – Per Matteo Renzi “è la dimostrazione che il Jobs act funziona. L’Italia che riparte, riparte dal lavoro”. Si tratta di risultati indubbiamente positivi, anche se la disoccupazione giovanile (e non solo) continua ad essere ancora un vero, gravissimo problema. Che l’Italia, nonostante l’ottimismo del premier, non riesce a risolvere.

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