Firenze, strage dei Georgofili: nuovo processo al boss Tagliavia in Corte d’Appello
FIRENZE – Al via, di fronte alla seconda sezione penale della Corte d’Appello, il nuovo processo al boss Francesco Tagliavia per la strage di mafia di via dei Georgofili, avvenuta a Firenze il 27 maggio 1993. Nell’attentato morirono 5 persone, fra le quali due bambine. Il boss fu accusato dal collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza di aver partecipato alla fase di preparazione dell’attentato e di aver messo a disposizione la ‘manodopera’; fu poi condannato all’ergastolo.
Ma la Cassazione, nel 2014, accogliendo il ricorso della difesa, annullò con rinvio la condanna all’ergastolo di Tagliavia perchè, contro di lui, secondo le tesi difensive, non ci sarebbero prove. Il boss, collegato in videoconferenza con l’aula, è nuovamente a processo per la
strage dei Georgofili, ma non per le altre stragi di mafia del ’93 di Roma e Milano, per le quali e’ stato prosciolto.
AGGIORNAMENTO ORE 22.28
Al nuovo processo a carico del boss Francesco Tagliavia, il pg Sandro Crini ha ribadito la richiesta dell’ergastolo. Quello in corso a Firenze è il secondo appello, dopo che la Cassazione ha annullato l’ergastolo che venne inflitto all’esponente di Cosa nostra in primo grado e che venne confermato nel secondo, il 10 ottobre del 2013. Gli inquirenti di Firenze accusano Tagliavia di aver messo a disposizione il gruppo di fuoco per gli attentati del 1993-1994 a Firenze, Roma e Milano. La Corte di Cassazione ha prosciolto il boss dagli attentati di Milano (via Palestro) e Roma (via Fauro, Velabro e stadio Olimpico). La corte d’assise d’appello di Firenze è quindi chiamata a decidere sulle responsabilità di Tagliavia relativamente alla sola strage di via dei Georgofili.