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Parigi, Renault: sospetto di frode nelle emissioni. Il titolo cede in borsa

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PARIGI – Gli agenti della divisione anti frode della polizia francese hanno effettuato una serie di perquisizioni in alcuni impianti produttivi della Renault. Lo fa sapere il principale sindacato francese Cgt. Secondo le prime informazioni, l’ipotesi investigativa è che anche alcuni motori diesel Renault siano equipaggiati con un software che consente di eludere i controlli sulle emissioni, come quello alla base dello scandalo che ha investito Volkswagen.

Le forze dell’ordine, aggiunge il sindacato, hanno sequestrato numerosi personal computer ai dirigenti nell’impianto di Lardy, in Essone, a sud di Parigi. I settori oggetto dell’indagine riguardano la divisione “omologazione e messa a punto dei controlli sui motori”. Secondo il sindacato le perquisizioni hanno riguardato anche gli impianti di Guyancourt (Yvelines), Plessis-Robinson et Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi. La Cgt afferma di essere stata informata dai delegati degli impianti di Lardy e Guyancourt. «Abbiamo interpellato ieri la direzione – afferma il delegato centrale Frank Daout – ma non abbiamo avuto risposte, siamo tutti sorpresi».

Renault sulla Borsa di Parigi cede il 20% penalizzata dai sospetti sul irregolarità nei test sulle emissioni. Il titolo sconta inoltre il calo delle vendite di auto in Russia nel 2015 (-46%), dove il Gruppo è esposto con il marchio Autovaz.

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