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Banca d'Italia

Cambio lira-euro: Bankitalia non rispetta la sentenza della Corte Costituzionale. Accoglie solo le domande presentate nel 2011

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ROMA – Riportiamo, per doverosa informazione, le osservazioni che Aduc (Associazione di Consumatori che segue la questione) ha diffuso in merito al problema della conversione delle vecchie lire in euro. Infatti, dopo la sentenza della Corte Costituzionale da noi citata, Bankitalia dovrebbe onorare i cambi di valuta. Ma non lo fa, come sta accadendo in questi giorni in cui diversi risparmiatori si sono rivolti ai suoi uffici. I casi, quindi, sono due: o interviene il Governo per far si’ che la sentenza sia eseguita (ma abbiamo esempi esattamente contrari) o, in assenza, interviene un qualche giudice a costringere lo Stato inadempiente .

Le Associazioni dei consumatori hanno aspettato che Stato e Bankitalia dicessero come e cosa fare. Ma, se si esclude un laconico e sibillino comunicato di Bankitalia del 6 novembre 2015, silenzio assoluto. L’Aduc ha quindi diffuso un modulo perché i possessori di Lire potessero avanzare la richiesta a Bankitalia tramite raccomandata AR, mettendo così una data certa per la loro richiesta e mettendo in mora l’Istituto. Per essere al massimo garantisti e non forzare le istituzioni, è stato calcolato che la scadenza per questa richiesta dovesse essere il 28 gennaio 2016, recuperando così quegli 84 giorni che il decreto del Governo Monti aveva tolto ai risparmiatori rispetto alla data ufficiale della conversione.

Ora, in via ufficiosa, Bankitalia – dopo aver sa suo tempo comunicato di “aver avviato col MEF gli approfondimenti necessari per definire le modalità con le quali dare esecuzione alla sentenza” – fa sapere che cambierà la valuta solo di chi aveva fatto la domanda a suo tempo, nei termini dell’epoca. Aduc aspetterà il 28 gennaio e poi si organizzerà per avviare ulteriori iniziative che rivendichino il riconoscimento del diritto di chi deve poter cambiare le Lire che ancora possiede. Anche di queste daremo notizia.

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