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Firenze: flash mob per salvare i cinghiali. Vip (Stefano Bollani, Giorgio Panariello, Dacia Maraini) contro la legge della Regione Toscana

Cinghiali in Toscana
Cinghiali in Toscana

FIRENZE – Domani, domenica 17 gennaio, alle ore 12, FLASH MOB in piazza della Repubblica a Firenze: “Fermiamo una inutile strage”. I vip contro la legge “ammazzacinghiali” della Regione Toscana. Esistono alternative efficaci. La campagna toscana non può diventare zona di guerra. Con la manifestazione viene lanciato l’appello al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, perché fermi gli effetti del provvedimento dell’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi.

Fra i firmatari ci sono: Dacia Maraini, Gianni Tamino, Stefano Bollani, Giorgio Panariello, Franco Battiato, Susanna Tamaro, Antonio De Marco, David Riondino, Vincenzo Pardini, Enzo Maiorca, Sandro Veronesi

“La campagna toscana – scrivono – diventerà un allevamento a cielo aperto, con libertà di sparo per i cacciatori. Non solo: la legge propone di creare una filiera alimentare ad hoc, così sui banchi dei supermercati si troverebbe carne col marchio della Regione. Insomma, boschi e animali selvatici ridotti a merce, a vantaggio esclusivo dei cacciatori, liberi di fare un’inutile strage. Infatti la riduzione numerica dei cinghiali sarebbe illusoria, solo di breve periodo, perché le leggi dell’etologia e della natura porterebbero a un immediato ripristino della condizione di partenza”. “Non sono in assoluto contro la caccia – ha detto Folco Terzani – ma cosa c’è di più bello della natura selvaggia? Se c’è un problema ungulati, la strada migliore è ristabilire l’equilibrio naturale, per esempio reintroducendo predatori e vietando assolutamente il foraggiamento. La Regione sta scegliendo una modalità retrograda, invece di cercare soluzioni che guardino al futuro”.

Anche Mariangela Corrieri dell’associazione Gabbie Vuote ha insistito sulle soluzioni non cruente: “Intanto non esiste ancora un vero censimento degli ungulati. Per prevenire incidenti stradali esistono dissuasori ottici e sovrappassaggi, contro la sovrappopolazione esiste da tempo il modo di somministrare contraccettivi, ma interessi economici di armieri e ristoratori spingono piuttosto verso la carneficina”. La legge Remaschi rischia anche di sconvolgere la vita quotidiana nelle campagne toscane, militarizzate da squadre di cacciatori per 12 mesi all’anno, con i pericoli che ne conseguono. “La legge – scrive Luigi Lombardi Vallauri nella sua lettera aperta a Enrico Rossi, rimasta senza risposta – ferisce profondamente non solo la nostra empatia per gli animali, ma anche l’immagine della Toscana come luogo internazionalmente ammirato di integrazione e armonia”.

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