Scontro Ue-Italia: nuovi veleni, anche il Ppe contro Renzi. E Juncker attacca il governo
BRUXELLES – Ormai non passa giorno senza veleni tra Bruxelles e Roma. Ieri l’ulteriore affondo di Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea: «A Roma mancano interlocutori». Oggi la replica (indiretta) di Renzi: «Se ne facciano una ragione, l’Italia è tornata». Poi le bordate del Ppe contro il nostro premier («Sta mettendo a rischio la credibilità dell’Ue») e di nuovo di Juncker («I governi che attaccano Bruxelles si guardino allo specchio»).
Scende in campo, come detto, anche il Partito popolare europeo. «Renzi sta mettendo a repentaglio la credibilità dell’Europa a vantaggio del populismo», afferma il presidente del gruppo, il tedesco Manfred Weber, intervenendo alla plenaria di Strasburgo. Il nodo è ancora l’immigrazione: «Quando vediamo che l’Italia non è disposta ad aiutare la Turchia se non in cambio di una contropartita – aggiunge Weber – tutto ciò va a svantaggio dell’Europa, della sua forza e della sua credibilità».
E ancora Juncker difende l’azione della Commissione: «Il piano di investimenti è in azione, sono stati già mobilitati 40 miliardi. E 11 di questi progetti sono in Italia». «Senza un’azione comune, una politica europea dell’immigrazione, Schengen non sopravvivrà», avverte. «Bisogna andare oltre gli egoismi nazionali. L’Europa può e deve ritrovare unità. La solidarietà europea può portare ciascun Paese a superare la crisi». Poi l’ennesimo affondo, senza citare direttamente Renzi e l’Italia: «Alcuni governi sono veloci ad attaccare Bruxelles, ma si guardino allo specchio, anche loro sono Bruxelles».
Pierluigi
Semplicemente penosi
Pierluigi
Ma i governi italiani precedenti, da quando esiste l’Unione europea, avevano dei rappresentanti che si calavano le brache quando venivano approvate le norme “vessatorie” alle quali allude Renzi?
Sarebbe veramente l’ora di farla finita con questo populismo, che serve solo a raccattare voti. I “duri” piacciono tanto, lo si sapeva dagli anni 20 del secolo scorso.