Economia, Mario Draghi (Bce): «Pronti a rivedere la politica monetaria»
DAVOS (SVIZZERA) – Flemmatico e ottimista, con moderazione. E’ stato il giorno del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, quello di oggi 22 gennaio al World Economic Forum di Davos. Draghi si è detto ottimista sull’andamento dell’economia europea malgrado che i risultati siano meno rosei di quelli sperati.
Ci sono segnali evidenti di ripresa, ha sottolineato, ma ci sono anche altri strumenti di intervento che si possono attuare sull’economia per favorire una risalita dei prezzi e, soprattutto, c’è la volontà e la capacità di usarli da parte del Consiglio direttivo dell’Eurotower di Francoforte. Già a marzo, ha annunciato, verranno riesaminate le misure di stimolo, potenziate un mese e mezzo fa.
E sulle banche il presidente ha rassicurato: a quelle europee e italiane la vigilanza non farà richieste di nuovi accantonamenti né di raccolta di nuovo capitale, e comunque hanno «alte garanzie». Un quadro che valuta quindi positivo, ma con cautela
«Credo sia troppo presto per parlare di un cambiamento, è vero ci sono stati dei movimenti nei mercati, è cresciuta la predisposizione al rischio, ma le prospettive non sono ancora cambiate del tutto. Come avevamo previsto la ripresa va avanti, è modesta, ma procede regolarmente, è una ripresa guidata dai consumi».
Draghi è intervenuto anche sulla questione migranti e l’emergenza rifugiati: una sfida ma anche un’opportunità per l’Europa. «Sono molto fiducioso che si trovi un accordo ragionevole. Sono convinto che alla fine l’inevitabilità del fenomeno farà capire che non c’è altra scelta se non quella di cooperare, con idee, coraggio, determinazione, senza paura. Non cooperare significa ignorare il cambiamento e ignorarlo non risolverà il problema».
A seguito delle parole di Draghi sull’economia e la nuova spinta che la Bce è pronta a fornirle, oggi è stata complessivamente una giornata positiva per le Borse europee. Le parole del presidente della Bce unite alrialzo del petrolio greggio sopra ai 30 dollari al barile hanno spinto i mercati in tutti i settori.
Ha allungato il passo Piazza Affari (+2,4% a 19.172 punti), sostenuta dai titoli bancari, col MOnte dei Paschi (+10,89%), salita a 0,8 euro, Creval (+5,79%), Carige (+4,15% a 0,86%) e Intesa (+3,15%). Più caute Banco Popolare (+2,14%), e Bpm (+1,5%), mentre Bper (-0,61%) e Ubi (-1,18%) segnano il passo. Le quotazioni del greggio, di nuovo sopra ai 30 dollari al barile, favoriscono Eni (+3,82%), mentre Saipem (-1,98%) oscilla tra segno più e segno meno dopo lo sconto del 37% sul prezzo dell’aumento di capitale al via da lunedì prossimo. Acquisti su Mediaset (+3,96%), Fca (+2,2%) e Ferrari (+2%).