Benzina: il peso del fisco salito al 65% (+ 4% rispetto al 2014). Intollerabile!
MILANO – In Italia il prezzo industriale dei carburanti ha subito un calo del 21% per la benzina nel 2015 rispetto all’anno prima, del 24% per il gasolio e del 26% per il Gpl. È quanto emerge dall’ultimo “Focus” dell’Anfia che rileva, invece, che il peso della componente fiscale ha continuato a salire. Ma nel 2015 le imposte (Iva+Accise) hanno pesato mediamente per il 65% sul prezzo della benzina, contro il 61% di un anno fa, per il 62% sul prezzo del gasolio (56% un anno fa) e per il 42% sul prezzo del Gpl (37% un anno fa). Il prezzo alla pompa è quindi diminuito solo del 10% per la benzina, del 13% per il gasolio e del 20% per il Gpl. Un commento? Intollerabile!
Nel dicembre 2015 per un pieno di 50 litri di gasolio sono stati pagati mediamente 65,4 euro, con un risparmio di 9,2 euro rispetto al dicembre 2014. Il risparmio per 50 litri di benzina è stato invece di 6,7 euro e per 50 litri di Gpl di 4,4 euro. L’imposizione fiscale sui carburanti ha contribuito alle casse dello Stato per 37 miliardi nel 2014, oltre il 51% del carico fiscale che pesa su tutta la motorizzazione e che è salita dello 0,9% sul 2013 nonostante il calo dei consumi.
Pierluigi
Considerando che sulla benzina insistono ancora le accise della guerra d’Abissinia, proporrei, visto che la retroattività delle leggi è quasi consuetudine, di metterle sulla battaglia di Adua e su Caporetto, visto che siamo, nonostante i proclami, su quella strada.
roberto
Non è intollerabile il carico fiscale! E’ intollerabile la sua incostituzionale regressività che colpisce le classi meno abbienti! Tali tributi vengono pagati in parti uguali sia dalle classi più abbienti sia da quelle meno abbienti
I Veri Costituzionalisti ovvero i Veri Costituenti decisero che tutto il sistema tributario,tributi diretti ed indiretti sui consumi, fosse informato a criteri di progressività da abbattersi su capacità contributive effettive rese tali dalla somma di tutti i redditi globali personali ed effettivi comunque conseguiti e con deduzione di tutte quelle spese primarie e sociali che non rappresentino un lusso comprendenti il tributo fiscale ( oggi IVA + Accise). Sulla differenza redditi/spese applicare aliquote progressive decise dal parlamento di turno! ” Si può discutere sulla misura della progressione. No sul principio” On.le SCOCA relatore per l’articolo 53 della Costituzione!