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Toscana: i senza tetto sono 3,559 (più 26%). Il censimento non è del volontariato ma di Coldiretti

clochard
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FIRENZE – L’allarme non viene dal mondo del volontariato ma da un’associazione agricola: la Coldiretti. Che dichiara di aver censito i senzatetto, in Toscana, all’indomani della drammatica notizia del 45enne che, a Siena, è morto di freddo. Secondo l’associazione degli agricoltori (che affronta l’argomento per sottolineare, ancora una volta, il problema degli sprechi alimentari) sarebbero 3.559 i senza fissa dimora in Toscana. Cioè persone che, oltre ai gravi problemi quotidiani sono costretti ad affrontare le drammatiche conseguenze del maltempo con la temperatura che è scesa abbondantemente sotto lo zero negli ultimi giorni. Firenze, tra i capoluoghi italiani, con quasi 2mila senza fissa dimora, si piazza al quarto posto: prima di Torino, Napoli e Bologna e solo dopo Milano, Roma e Palermo.

La fotografia della situazione è stata resa nota da Coldiretti. Coloro che non hanno garantito un letto caldo e pasti ogni giorno sono in aumento rispetto al 2011, + 26%, quando erano 2.612. La percentuale di persone senza fissa dimora è passata dal 5,5% del 2011 al 7%. Sono 600 mila i toscani, uno su cinque, che non riescono a scaldare adeguatamente la propria abitazione (18%). Per loro, sottolinea l’associazione in una nota in cui commenta la morte di un senzatetto di 45 anni avvenuta a Siena tra la notte di sabato 23 e domenica 24 gennaio, l’irrigidimento delle temperature rappresenta un fattore che mette a rischio la sopravvivenza e la salute.

In Italia, così come in Toscana – continua Coldiretti – è anche pari al 12,6% la percentuale di individui in famiglie che, se lo volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni. Una situazione che – sostiene l’organizzazione agricola – si scontra con il fatto che ogni italiano che ha comunque buttato nel bidone della spazzatura durante l’anno ben 75 chili di prodotti alimentari che sarebbe più che sufficienti a garantire cibo adeguato per tutti i cittadini. Un problema che riguarda in Italia l’intera filiera dove gli sprechi alimentari – conclude Coldiretti – ammontano in valore a 12,5 miliardi che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale e per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione



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